Per la prima volta, nella Cardiologia dell'Irccs Neurolesi, una procedura con tecnologia (Pfa) all'avanguardia
MESSINA – Una tecnica all’avanguardia. Eseguita per la prima volta a Messina una procedura di ablazione della fibrillazione atriale con tecnologia Pulsed Field Ablation (Pfa) presso l’Unità operativa di Cardiologia con Utic (Unità di terapia intensiva cardiologica) dell’Ospedale Piemonte dell’Irccs Centro Neurolesi. Il primario è Piercataldo D’Aleo.
Si tratta di una procedura chiamata elettroporazione. Una tecnologia che rappresenta una delle innovazioni più promettenti della cardiologia interventistica.
L’équipe della Cardiologia diretta da D’Aleo è stata la prima ad utilizzare questo tipo di energia nell’ablazione della fibrillazione a Messina, e la prima in Sicilia ad utilizzare l’innovativa tecnologia Medtronic Pulse Select. L’intervento è stato eseguito il 9 maggio scorso dai cardiologi Giuseppe Picciolo, Luca Longobardo e Giulio La Rosa, con le infermiere di sala Melania Musicò e Rossella Vaperaria, e con l’assistenza del dottor Enrico La Tona dell’Anestesia e Rianimazione, diretta da. Salvatore Leonardi.
“Con questa tecnica mininvasiva si interviene direttamente sulle aree del cuore”
La fibrillazione atriale è la forma più comune di aritmia cardiaca. Colpisce milioni di persone e si manifesta con un battito cardiaco irregolare, spesso accelerato, che può causare palpitazioni, affanno, stanchezza e vertigini e, se non trattata adeguatamente, aumenta in modo significativo la probabilità di ictus e insufficienza cardiaca. «Quando i farmaci antiaritmici non riescono a controllare il ritmo cardiaco o causano effetti collaterali – spiega il dottor D’Aleo -, l’ablazione rappresenta un’alternativa efficace. Con questa tecnica mininvasiva si interviene direttamente sulle aree del cuore da cui partono gli impulsi elettrici anomali, ripristinando un ritmo regolare. Fino a poco tempo fa, l’ablazione veniva eseguita con tecniche di radiofrequenza o crioenergia. La tecnologia Pulsed Field Ablation, invece, è un metodo all’avanguardia che utilizza impulsi elettrici ad alta intensità per eliminare in modo selettivo solo le cellule cardiache malfunzionanti. A differenza delle tecniche tradizionali, il Pfa agisce in modo mirato, riducendo al minimo i danni ai tessuti circostanti come esofago, nervi e vene polmonari. Questo – conclude D’Aleo – si traduce in una procedura più sicura, rapida ed efficace, con meno complicazioni e tempi di recupero più brevi per il paziente».
Nella nota l’ospedale cita pure il supporto del direttore generale Maurizio Lanza, della direttrice amministrativa Maria Felicità Crupi , del direttore sanitario Marcello Nucifora e della dottoressa Daniela Crimaldi dell’Ufficio Provveditorato per la fornitura dei device necessari per l’intervento.
