Al Duomo con gli ex Servirail: presenti e assenti alla protesta dei lavoratori in difficoltà

In tanti avevano aderito all’appello, ma in piazza alla fine erano molti di meno. Unire le vertenze per dare un forte segnale alla politica. Era questo lo spirito della manifestazione di ieri a Piazza Duomo indetta dagli ex lavoratori della Servirail (vedi correlato). Riunito in piazza, stretto attorno agli striscioni, c’era riassunto e incarnato un pezzo della storia sindacale messinese. Una storia dura, che parla di lotte ignorate e speranze disattese. Una storia nota alle cronache, che poteva essere ripassata passeggiando a Piazza Duomo.

Vivere sospesi: i presenti

Triscele: “Messina si basa sulla precarietà e sul non lavoro”. E’ il commento dei dipendenti dell’ex birra Messina. Più che solidali con gli ex Servirail, si sentono nella stessa situazione. Stanno aspettando che Faranda presenti il piano industriale, altrimenti da dicembre in poi rimarranno disoccupati. Per questo, finito il tempo della cassa integrazione di cui sono costretti a vivere, hanno fatto domanda per la cassa integrazione in deroga, per guadagnare questi altri sette mesi di tempo, con la speranza che entro fine anno il piano industriale venga presentato e la delibera – firmata dal consiglio comunale dopo l’occupazione della sala consigliare da parte degli stessi lavoratori il 15 novembre scorso – venga inviata alla regione per definire il cambio di destinazione.

Ente Fiera: “La Venturi della fiera di Messina”. Sullo striscione accanto al logo della fiera – che come fanno notare i lavoratori ha i colori del comune di Messina – c’è la foto dell’assessore regionale Venturi, quello che ha deciso per la liquidazione dell’ente fiera senza dire nulla circa i tredici dipendenti. Intanto, mentre il commissario D’Amore è stato riconfermato per un solo mesi, loro da sette mesi restano senza stipendio.

Cucine del Policlinico: Una lotta lunga tre anni, tra cassa integrazione, licenziamenti e reintegrazioni tramite il tribunale del lavoro. Da ultima la chiusura delle cucine, per non ben precisati lavori di ristrutturazione, ma i sindacati Orsa e UGL temono sia solo il primo passo per affidare il servizio ad un ente esterno. Intanto, scade il prossimo mese il contratto dei dipendenti.

Atm: Una storia infinita. Cinque anni con stipendi a singhiozzo. “E’ una situazione ciclica” – spiegano i dipendenti – “che non dipende dalla crisi, perché è iniziata molto prima”. In piazza anche le ex Guardie giurate del “Il Detective”, dipendenti di Messinambiente, i lavoratori del comparto edilizia e qualche rappresentante dei marittimi precari, anche se senza striscione, Ferrotel, Isotecnici Pannelli, Ex Schipani. In piazza per solidarietà anche i Metallurgici della Raffineria di Milazzo e i dipendenti dell’Arsenale. Tante sigle, ma non tutte.

Adesioni virtuali: gli assenti.

Quella degli assenti se si considera il comunicato di adesione alla manifestazione è un lunga lista di croci: non c’erano i Precari di Caronte e Tourist, dispersi anche quelli di Comune, Provincia e scuola. Idem per i 200 contrattisti dell’Irccs Neurolesi. Grandi assenti i precari del Teatro Vittorio Emanuele e i 60 lavoratori della Clinica Santa Rita. Non si è visto nessuno dei 350 cassintegrati Aicon Yacht. Assenti anche i lavoratori della Telecom di Villafranca, quelli della strada statale 117 e delle cooperative. Questo la fotografia della solidarietà del mondo del lavoro e delle vertenze che esce dalla manifestazione di ieri. Il bicchiere è mezzo pieno, quindi anche mezzo vuoto. (Eleonora Corace)