Al teatro Vittorio Cicciò porta L'infernu. Se Dante parla messinese...

Al teatro Vittorio Cicciò porta L’infernu. Se Dante parla messinese…

Alessandra Serio

Al teatro Vittorio Cicciò porta L’infernu. Se Dante parla messinese…

sabato 20 Settembre 2025 - 14:00

Giampiero Cicciò porta in scena La Divina Commedia nella traduzione del messinese Tommaso Cannizzaro

Messina – C’è ancora tempo per assistere a L’infernu, lo spettacolo tratto dalla Divina Commedia di Dante Alghieri attraverso la traduzione del poeta messinese Tommaso Cannizzaro. Un Dante siciliano, insomma, in un siciliano di inizio ‘900 che però è meglio comprensibile ai messinesi, messo in scena da Giampiero Cicciò insieme agli interpreti William Caruso ed Eugenio Papalia. L’accompagnamento è di Marcello Conti, pianista apprezzato a livello nazionale che torna nella sua Messina per questo progetto diviso in quattro appuntamenti, per quattro settimane, ogni venerdì, sabato e domenica, fino al 5 ottobre.

Appuntamento alla sala Sinopoli del teatro Vittorio Emanuele alle 18 di sabato e domenica, stessi orari per il prossimo fine settimana per questo appuntamento che promette di far risuonare nei versi danteschi le melodie mediterranee.

Dante parla messinese

Per ogni finne settimana sono stati scelti tre canti diversi dell’Inferno e ogni serata sarà un racconto dei simboli, dei personaggi incontrati da Dante nei tre canti scelti, che diventano emblema di una persona, di una donna, di un uomo contemporaneo, che si perde, e che nella propria selva oscura, attraversata nel suo personale percorso, aspira a capire le ragioni del bene e del male.      

Pubblico coinvolto

Per rendere l’opera ancora più accessibile, lo spettacolo ha l’atmosfera di un “lavoro in corso”. Il pubblico non si limita a guardare, ma viene invitato a scoprire il dietro le quinte, partecipando alle discussioni e al processo creativo della compagnia. Questo permetterà al pubblico di sentirsi parte del processo creativo e di apprezzare la Divina Commedia.

Il progetto è stato pensato a lungo respiro: andrà avanti anche l’anno prossimo e fino al 2028.

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