Dopo il terremoto politico, il primo cittadino non potrà contare più sulla maggioranza in Consiglio comunale
ALI’ TERME – C’è la nuova Giunta ma non più una maggioranza in Consiglio. Dopo il terremoto politico, con l’azzeramento dell’esecutivo e il duro sfogo del sindaco Tommaso Micalizzi che si è sentito tradito da alcuni dei suoi (senza dimenticare il rischio di scioglimento del Consiglio, poi scongiurato, per la mancata approvazione del bilancio), ad Alì Terme sembra essere tornato il sereno. Anche se all’orizzonte potrebbero sempre addensarsi nuove nubi.
Intanto, si riparte dalla nuova Giunta, ufficializzata ieri sera in Consiglio comunale dal sindaco Micalizzi. Confermata soltanto Rita Cicala, che adesso sarà anche vice sindaca. Fuori tutti gli altri e dentro Rosario Brunetto, ex esperto del primo cittadino, Francesco Muzio, consigliere comunale che terrà la doppia carica, e l’architetto Francesco Gregorio, già consigliere comunale dal 2008 al 2013. La nomina della nuova giunta sancisce però la frattura in Consiglio con buona parte di quella che ormai può definirsi l’ex maggioranza. In Aula, infatti, il sindaco potrà contare soltanto sull’apporto del presidente Nino Muscarello e del consigliere – assessore Muzio.
La posizione dei 4 ex di maggioranza
Gli ex di maggioranza Liliana Bonfiglio, Cristian Mazzucco, Giuseppe Miracolo e Agatino Triolo hanno sottolineato in aula che “sin dal primo momento è stato chiaro come l’azzeramento delle deleghe degli assessori sia stato il pretesto per effettuare una vera e propria epurazione politica di amministratori scomodi al sindaco o, meglio, anticipatici a qualche assessore”. “Non c’è stato alcun tentativo del sindaco – incalzano i quattro consiglieri – di comprendere le legittime richieste di risolvere i problemi interni alla maggioranza, di risolvere questa crisi politica. Le interlocuzioni si sono poi rivolte al gruppo di minoranza, per valutare l’ipotesi di un accordo che avrebbe integralmente stravolto l’esito delle consultazioni elettorali del 2023. Un vero e proprio inciucio che, se i consiglieri di minoranza non avessero respinto, il sindaco avrebbe accettato senza nemmeno consultare il gruppo politico che lo ha sostenuto”. I quattro non costituiranno un nuovo gruppo politico e si dicono “fin d’ora pronti e disponibili a sostenere qualsiasi iniziativa posta in essere nell’esclusivo interesse della cittadinanza”. In sostanza, decideranno di volta in volta come agire.
La scelta dell’opposizione dopo il confronto con Micalizzi
Micalizzi nel tentativo di riguadagnare una maggioranza in Consiglio aveva avviato delle interlocuzioni con i tre consiglieri di minoranza, offrendo loro un posto in Giunta. Ma la risposta è stata negativa. Agata Di Blasi, Nancy Todaro e Sanny Passari hanno infatti spiegato che “il sindaco con grande senso di responsabilità ha cercato di trovare una nuova prospettiva, manifestando anche la volontà di coinvolgere noi, rappresentanti della minoranza, in un nuovo assetto amministrativo che prevedesse nuovi ruoli di governo”. “Apprezziamo l’umiltà di essersi messo in discussione – hanno dichiarato i 3 di opposizione – e per questo lo abbiamo ascoltato con rispetto e attenzione, perché diamo grande valore al dialogo e alla collaborazione per il bene del paese. Tuttavia, dopo un’attenta riflessione, riteniamo che accettare oggi questa proposta non sia la scelta giusta per garantire stabilità e credibilità al governo del Comune. La nostra decisione – hanno concluso i tre consiglieri – non nasce da logiche di schieramento, né da convenienze politiche, ma dalla volontà di preservare un principio fondamentale: la coerenza e la responsabilità verso i cittadini”.
Il sindaco Micalizzi riparte dunque da una nuova Giunta e da “numeri” traballanti in Consiglio, dove dovrà cercare la via della mediazione per non rimanere impantanato.
