Rete di rilevamento della qualità dell’aria nel Messinese. La Provincia “chiama” l’Arpa Sicilia

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Rete di rilevamento della qualità dell’aria nel Messinese. La Provincia “chiama” l’Arpa Sicilia

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mercoledì 11 Febbraio 2009 - 00:24

Attraverso una relazione redatta dalla dirigente del settore, l’Ente sollecita il trasferimento delle attività alla Regione, così come prevede il rinnovato quadro normativo. Ultimatum di sei mesi. A palazzo dei Leoni si continua sulla politica di taglio dei costi

Nel corso della riunione dei capigruppo convocata dal presidente Salvino Fiore e alla quale hanno partecipato anche l’assessore provinciale all’Ambiente Pietro Petrella(nella foto) e il vicepresidente del Consiglio provinciale Enzo La Rosa, è stata illustrata dal dirigente dell’8° Dipartimento Ambiente 1° U.D. – -Tutela aria e suolo- Carolina Musumeci, la relazione in merito al trasferimento all’Arpa Sicilia della gestione e manutenzione della rete di rilevamento della qualità dell’aria. La comunicazione, è stata inoltre inviata al Dipartimento regionale Territorio ed Ambiente-Servizio 3 Tutela dell’inquinamento atmosferico e alla Commissione provinciale Tutela ed Ambiente.

Lo scopo della relazione è quello di fornire ogni utile elemento di valutazione atto a supportare la scelta dell’Amministrazione di trasferire, alla competente Agenzia Regionale, le attività tecniche operative connesse alla gestione e manutenzione della rete provinciale di rilevamento della qualità dell’aria, ponendo fine al periodo transitorio, che perdura da svariati anni, durante il quale l’Ente per garantire il servizio pubblico di rilevamento ha svolto, oltre alle funzioni proprie istituzionali, anche le attività tecniche-operative connesse alla gestione delle postazioni di rilevamento nelle more che gli enti competenti procedessero ad organizzarsi sia a livello centrale che a livello periferico.

“E’ peraltro evidente che questa Amministrazione – scrive la Musumeci -dismetterà le postazioni man mano che le stesse avranno esaurito il loro ciclo di vita o non risultino utilizzabili per ragioni di sicurezza o non rispondenza agli standard imposti dalle norme sulla qualità dei dati, stante il venir meno della competenza che le leggi riservano ad altri soggetti pubblici, non procederà al rinnovo del contratto di manutenzione in atto in corso, ne programmerà il potenziamento e/o ampliamento della rete con gli analizzatori che servono a misurare tutti i parametri inquinanti che la legge impone in relazione al sito monitorato e conseguentemente non potrà più essere garantito il controllo tecnico in conformità alle norme che disciplinano il rilevamento della qualità dell’aria-.

La dirigente precisa poi che la sollecitazione deriva dalla base di un quadro normativo che, seppur complesso, è stato modificato in direzione della fissazione in capo all’Ente Regione ed all’Arpa, delle competenze e funzioni nella materia di rilevazioni dell’inquinamento ambientale.

“II quadro normativo – continua la relazione – consente di stabilire che le Province non hanno obblighi, discendenti da leggi, che impongono di esercitare le competenze tecniche poste a capo del soggetto Gestore della rete di rilevamento della qualità dell’aria e, conseguentemente, le Province non sono legittimate a gestire e mantenere, con dispendio di risorse e mezzi, le postazioni di rilevamento garantendo che le stesse siano rispondenti a tutti gli standard di legge e che i dati validati siano riferiti a tutti gli inquinanti come fissati dalle norme vigenti, condizioni indispensabili e vincolanti per non incorrere in responsabilità di natura gestionale. Ne consegue che questo Ente, come già riferito in diverse riunioni, garantirà il servizio per non oltre sei mesi restando disponibile a concordare le modalità di trasferimento della rete di rilevamento provinciale all’Agenzia competente, cui sono state assegnate con legge regionale le competenze e le funzioni in materia di monitoraggio della qualità dell’aria comprese le risorse umane e finanziarie necessarie al pieno assolvimento dei suddetti compiti-.

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