Fit-Cisl, Faisa Cisal e Orsa chiedono la rimozione del coordinatore operativo. Intervengono la senatrice e i consiglieri Dem: "Vogliamo risposte"
MESSINA – Non c’è pace per l’Atm. Nuova presa di posizione dei sindacati Fit-Cisl, Faisa Cisal e Orsa che chiedono la rimozione del coordinatore operativo dell’azienda. Le sigle scrivono alle istituzioni, dal sindaco alla Prefettura e all’Ispettorato del lavoro, e parlano di “intollerabile gestione autoritaria del personale”. Dalle “richieste di lavoro straordinarie seguite da annunci di azione ritorsive in caso di
legittimo diniego del lavoratore, con particolare riferimento agli autisti apprendisti” a “cambi di zona punitivi” e “continue minacce di azioni disciplinari”, vedremo se l’azienda vorrà replicare. E precisare, eventualmente. Intanto interviene la politica.
Musolino: “Solidarietà ai lavoratori, sulla gestione del personale Atm faccia chiarezza”
Così la senatrice Dafne Musolino, di Italia Viva: “”Le notizie emerse dalla stampa riguardo la situazione interna ad Atm S.p.A. delineano un quadro allarmante, che merita la massima attenzione. Desidero innanzitutto esprimere la mia più totale e incondizionata solidarietà a tutti i lavoratori che, stando a quanto denunciato da un fronte sindacale ormai compatto (Cgil e Uil non fanno parte di questo fronte, n.d.r.), si trovano a operare in quello che viene descritto come un “clima insopportabile, tossico e intimidatorio”.
“Le accuse messe nero su bianco dai sindacati – prosegue la senatrice – parlano di un sistema di gestione dispotico, di presunte attività antisindacali e di discriminazioni nella gestione del personale e persino delle retribuzioni. Di fronte a vicende di tale inaudita gravità, chiediamo che i vertici di Atm facciano immediatamente ampia ed esaustiva chiarezza. L’azienda ha il dovere di rispondere punto su punto alle circostanze riportate, spiegando pubblicamente le azioni che intende intraprendere riguardo al responsabile oggetto della richiesta di rimozione. “È fondamentale ricordare alla dirigenza di Atm che l’azienda non è una proprietà privata, ma una società a capitale interamente pubblico. Sono i cittadini messinesi a pagare gli stipendi di tutti, dal primo all’ultimo dipendente, dirigenza compresa”.
“Alla luce di ciò – conclude Musolino – sorge spontanea una domanda che rivolgiamo direttamente al management aziendale: vorremmo conoscere secondo quali parametri vengono assegnati incarichi così delicati come quelli legati alla gestione del personale. Vogliamo sapere se gli incaricati vengano selezionati per le loro comprovate competenze manageriali e se siano sottoposti a un corso di specifica formazione per la gestione delle risorse umane, o se invece, come il dubbio sorge spontaneo, nella scelta pesino altri fattori, come, per esempio, la mera provenienza geografica, o, forse, i pregressi rapporti personali”.
I consiglieri Dem: “Assordante silenzio di Basile sui problemi interni ad Atm”
Sul tema intevengono pure i consiglieri comunali del Partito democratico, Felice Calabrò (capogruppo), Antonella Russo e Alessandro Russo: “Apprendiamo purtroppo con poco stupore l’odierna presa di posizione di diverse sigle sindacali interne ad Atm relativamente alle evidenti difficoltà gestionali da imputare al management aziendale e, nel caso specifico, al coordinatore operativo. Da mesi, infatti, il nostro gruppo politico ha messo sotto la propria lente di ingrandimento diversi aspetti della gestione di Atm, dubbi emersi a seguito di nostra attività di ispezione e controllo e a seguito di preoccupate denunce di parte sindacale. Allo stesso tempo, da mesi, abbiamo chiesto — e invero ottenuto con molta difficoltà — l’audizione dei vertici aziendali nella competente commissione consiliare. In tutti questi passaggi di approfondimento, difficilmente siamo riusciti a ottenere risposte dettagliate e capaci di motivare i molteplici aspetti di dubbio che presentava e tuttora presenta la gestione di Atm. I motivi di dubbio sono rimasti, lungi dall’essere fugati. E ciò nel silenzio pressoché assordante dei responsabili politici cittadini, dell’amministrazione Basile che pure deve rispondere politicamente e ai cittadini delle attività di gestione poste in essere dalla società partecipata di trasporto pubblico. Anziché affrontare di petto le molteplici questioni di gestione aziendale che il nostro gruppo ha sollevato nel tempo, l’amministrazione ha preferito nascondere la testa sotto la sabbia, non ha voluto affrontare con determinazione, quasi a volersene scaricare le responsabilità. Questo atteggiamento è grave e non è più accettabile, soprattuto alla luce delle ennesime denunce, molto gravi, che diverse sigle sindacali continuano a sollevare in que-
ste ore”.
“Basta tattica dello struzzo, il sindaco sbrighi la matassa e in caso sostituisca i vertici dell’azienda trasporti”
Continuano i consiglieri del Pd: “Il sindaco deve assolutamente assumere l’iniziativa, adesso, per affrontare le questioni sollevate. La tattica dello struzzo, che lascia ai soli vertici di Atm il compito di
sbrigare la matassa non può più essere utilizzata. È urgente conoscere se le questioni sollevate siano veritiere e conseguentemente fare chiarezza su come stanno le cose: turni penalizzanti per appartenenze sindacali “sgraditi”, “ritorsioni” su giovani autisti che non siano proni alle richieste del responsabile,
“atteggiamenti penalizzanti” per la concessione delle ferie nei confronti di lavoratori “rei” di non essere allineati, turni di ferie “assegnati arbitrariamente” o “minacce verbali di ritorsione” sui lavoratori che siano ritenuti sgraditi: ogni singola di queste circostanze riteniamo che debba essere immediatamente verificata, eventualmente accertando le responsabilità di quanti se ne siano resi protagonisti.
E infine: “Se Basile c’è, è tempo che su Atm batta un colpo, approfondendo le catene di responsabilità di quanto denunciato ed eventualmente intervenendo. con le correzioni necessarie o le sostituzioni di management che dovessero rendersi opportune”.

Cose da non credere, la Dafne in sintonia col PD, come don Camillo e Peppone che vanno a braccetto.
Scusate, ma questo costante impegno della senatrice a favore dei dipendenti e contro l’operato autoritario e tirannico della sua ex giunta sinceramente mi disturba un po’., pur non avendo particolare simpatia per questa amministrazione.
Se la memoria non mi inganna, non era lei che partecipava con soddisfazione ai famosi blitz organizzati dall’ex sindaco contro i dipendenti comunali, contro i bivacchi ai distributori del caffè, e tanto altro ? E non era sempre lei a spalleggiare il suddetto in quel tristissimo (atroce direi) video in cui un ex dirigente, validissimo e persona onesta e perbene, è stato bullizzato ed esposto al pubblico ludibrio? Un po’ di coerenza non guasterebbe. Se sbaglio correggetemi per favore.
Problematiche sicuramente importanti anche se il fronte sindacale non compatto non offre chiarezza. Ci si chiede però come la senatrice possa occuparsi di questioni in ambito nazionale per cui è stata eletta mentre invece non perde occasione per occuparsi delle questioni cittadine. A quando un’interrogazione parlamentare per il cppm di Taormina? Per un migliore servizio ferroviario? Edilizia scolastica?risansmento?