Politica

Atm, una pesante relazione sulle cause del dissesto. Andrà tutto in Procura

Una relazione di 40 pagine. Tutti i motivi che spiegano perché l’Atm va liquidata. La firma in calce è quella del commissario liquidatore Pietro Picciolo, recentemente nominato dal sindaco De Luca. Dentro la relazione le cause del dissesto finanziario dell’azienda trasporti.

Il dissesto di Atm

L’analisi di come è stata gestita l’Atm soprattutto negli ultimi dieci anni. Una lente di ingrandimento soprattutto sugli anni di amministrazione Accorinti. Con precise responsabilità addebitate a tutti gli attori in causa. Si parla di scelte scellerate, omissioni, si parla dei bilanci mai approvati dal consiglio comunale, delle mancate azioni di messa in liquidazione dopo il 2012. 

Un duro e pesante excursus che è stato portato sui banchi della commissione Bilancio e che adesso è nelle mani dei consiglieri comunali. Il sindaco De Luca, di fronte a queste 40 pagine ha fatto una richiesta precisa alla commissione: mandare in Procura la relazione e il verbale della commissione.

Durante il dibattitto però, a cui il sindaco non ha partecipato, non sono mancate le voci critiche dei consiglieri comunali. Sono stati soprattutto gli esponenti Pd Antonella Russo e Felice Calabrò ad affondare la lama su alcuni passaggi che rischiano di essere vere e proprie incongruenze.

Intanto i consiglieri hanno stigmatizzato il pesante ritardo con cui sono stati nominati i commissari liquidatori. Visto che la messa in liquidazione risale ai giorni del Salva Messina, dunque allo scorso novembre. 

Hanno ricordato che ancora oggi i bilanci del Comune e quelli Atm sono disallineati. 

Incompatibilità?

Ma il vero nodo per Russo e Calabrò è soprattutto un altro. I commissari liquidatori hanno il compito di esaminare l’operato di tutti coloro i quali hanno diretto l’Atm negli ultimi anni fino ad oggi. Dunque anche l’ultimo Cda targato De Luca. E allora come può farlo una commissione composta da Pietro Picciolo, che è stato revisore dei conti Atm, e Roberto Aquila Calabrò che era membro del Cda presieduto da Pippo Campagna? 

Sono state queste le domande dei due consiglieri Pd. Che hanno chiesto con chiarezza di valutare se ci sono profili di illegittimità in questa procedura.

Una serie di considerazioni che alla fine hanno fatto dire ai consiglieri che saranno loro a portare tutti gli atti in Procura e alla Corte dei Conti. Compresi i rilievi sulla commissione liquidatrice. 

F.St.