Ato4 Giardini Naxos, non fu mala gestio ma ci sono 2 condanne per gli ammanchi di cassa

Ato4 Giardini Naxos, non fu mala gestio ma ci sono 2 condanne per gli ammanchi di cassa

Alessandra Serio

Ato4 Giardini Naxos, non fu mala gestio ma ci sono 2 condanne per gli ammanchi di cassa

mercoledì 19 Giugno 2024 - 10:25

Assolti i 5 commissari, compreso il burocrate regionale "antimafia" Ettore Ragusa

Messina – Si chiude con 2 condanne e 5 assoluzioni il processo sulla gestione dell’Ato Me4, competente per la raccolta rifiuti nel comprensorio di Giardini Naxos. Una sentenza che, in attesa di leggere le motivazioni, scagiona i commissari dai sospetti di “mala gestio” ma dispone 2 condanne per gli ammanchi di cassa scoperti dall’inchiesta. Sotto la lente, gli anni precedenti al 2018.

Le condanne per gli ammanchi di cassa

La prima sezione penale del Tribunale di Messina (presidente Grimaldi) ha condannato a 5 anni la dipendente Loretta Maria Sanfilippo, interdetta dai pubblici uffici e dalla possibilità di contrarre con la pubblica amministrazione. Decisa la confisca di 71 mila 614 euro di confisca, ovvero quanto avrebbe sottratto dai conti correnti della società d’ambito. Due anni invece la condanna per il “mediatore” Rosario Agatino Vinci.

I commissari Ato Me4 scagionati

Ettore Ragusa
Ettore Ragusa

Assolti “perché il fatto non sussiste” i commissari liquidatori, accusati di abuso d’ufficio: Leonardo Racco, Francesco Bondì, Alessandro Di Tommaso, il direttore generale Ettore Vallone e l’allora commissario straordinario Ettore Ragusa. Era stato proprio Ragusa, con le sue relazioni, ad accendere i fari sulle anomalie della gestione negli affidamenti a ditte esterne per lo smaltimento dei rifiuti. Il burocrate regionale ha gestito anche l’Ato3, scelto dall’allora sindaco di Messina Renato Accorinti, e negli anni passati è stato commissario in alcuni comuni siciliani sciolti per mafia.

avv giovanni mannuccia

Ragusa è assistito dall’avvocato Giovanni Mannuccia (in foto), impegnato nelle difese insieme ai colleghi Carlo Autru Ryolo, Rina Frisenda, Nicoletta Milicia, Danilo Santoro e Giovanni Randazzo. L’Accusa, rappresentata dal Pubblico Ministero Roberta La Speme, aveva chiesto ai giudici la condanna di tutti gli imputati.

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