Cas, Bernava si difende: nessun vantaggio. Gli altri guai del Consorzio

E' durato poco meno di due ore il confronto tra il Giudice per le indagini preliminari Maria Luisa Materia e Agostino Bernava, ai domiciliari da sabato scorso con l'accusa di induzione indebita nell'ambito di alcuni affidamenti al Consorzio Autostrade. Bernava, accompagnato dal suo difensore, l'avvocato Massimo Marchese, ha scelto di rispondere e si è difeso, respingendo l'accusa di aver aiutato una impresa della provincia di Messina ad aggiudicarsi alcuni lavori di manutenzione verde su diversi tratti della A20 Messina-Palermo.

Il geometra ha spiegato in particolare di non averlo potuto fare, poiché non era lui ad avere il compito di affidare gli appalti. Così come ha presentato al giudice le pezze d'appoggio dei lavori di ristrutturazione del proprio appartamento, che secondo la Procura sono stati eseguiti a carico dell'impresa favorita. Sarebbero cioè uno dei benefit ricevuti dal geometra del Consorzio, che oltre all'ufficio manutenzione era anche nel Gabinetto del commissario. Gli altri benefit sono rigorosamente top secret, visto che il GIP ha dichiarato inutilizzabile una parte dei risultati dell'inchiesta, portati dalla Procura a sostegno delle proprie accuse.

All'interrogatorio di garanzia ha preso parte anche il sostituto procuratore della DDA Fabrizio Monaco, titolare del caso sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Sebastiano Ardita. I magistrati avevano chiesto al Giudice Materia l'arresto del geometra per la più pesante accusa di corruzione. Secondo loro Bernava ha invece goduto di più di un beneficio per aiutare l'impresa, aiuto che effettivamente avrebbe dato all'azienda. Contro di lui la denuncia di uno dei responsabili della stessa impresa, che avrebbe rifiutato. A cedere alle "lusinghe" del geometra del Casa sarebbe poi stato il titolare della ditta.

L'avvocato Marchese, terminato l'interrogatorio, ha chiesto al giudice la revoca dei domiciliari. Giovedì la prossima tappa: l'udienza camerale per discutere della posizione della ditta in questione, per la quale gli inquirenti hanno chiesto il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione.

Il giorno caldo per il Consorzio è invece domani, quando Crocetta e Faranda incontreranno i vertici dell'ente di contrada Scoppo. Un ente sempre più nella bufera, stretto tra le inchieste giudiziarie, i debiti e i disservizi. E che riserva ogni giorno casi eclatanti. Come l'ultimo, che vede protagonista addirittura la Polizia Stradale, rimasta senza auto di servizio a sostengo di una sezione perché quelle messe a disposizione dal Cas sono state poste sotto sequestro. Il motivo? Il Consorzio ha pagato al concessionario soltanto una parte minoritaria delle rate. Le vetture sono state così ritirate.