Barcellona. Cutroni Zodda: il reparto di traumatologia sarà trasferito a Milazzo

Barcellona. Cutroni Zodda: il reparto di traumatologia sarà trasferito a Milazzo

Barcellona. Cutroni Zodda: il reparto di traumatologia sarà trasferito a Milazzo

venerdì 27 Novembre 2009 - 20:19

Al nosocomio barcellonese sarà garantita un’attività ambulatoriale di Ortopedia e Traumatologia, limitata a dodici ore giornaliere. Il personale del reparto sarà invece interamente assegnato al presidio di Milazzo. Gli esponenti dell’Udc protestano e sollecitano l’intervento del sindaco.

Il reparto di traumatologia del “Cutroni Zodda” verrà trasferito al presidio ospedaliero di Milazzo. «Una decisione che deriva dalla necessità di ripristinare una situazione di legittimità», si legge nell’informativa inviata questa mattina ai sindacati dal direttore generale, Salvatore Giuffrida. Secondo le disposizioni dell’Asp, tutto il personale del reparto, compreso quello con contratto a tempo determinato, sarà assegnato al presidio di Milazzo. Al nosocomio barcellonese sarà garantita un’attività ambulatoriale di Ortopedia e Traumatologia, limitata a dodici ore giornaliere, dalle 8 alle 20. Immediata la reazione degli esponenti dell’Udc che, dopo aver appreso la notizia, hanno convocato una conferenza stampa. «Abbiamo più volte denunciato il progressivo svuotamento del nosocomio barcellonese. Ma non siamo stati ascoltati – lamenta il commissario locale Carmelo Torre – Andando avanti di questo passo, senza l’intera branca chirurgica, a Barcellona non avremo più un ospedale ma un polo ambulatoriale». Il provvedimento è infatti solo uno dei tanti interventi intrapresi negli ultimi mesi, che di fatto hanno segnato un depotenziamento dell’ospedale. A tal proposito, ricordiamo che i tagli imposti dalla Regione per il rientro della spesa sanitaria hanno già determinato l’accorpamento dell’area chirurgica, la drastica diminuzione di posti letto e di personale. Il rischio, a questo punto, è che vengano effettuati altri tagli e che vengano trasferiti altri reparti. «In questa vicenda ci sono responsabilità dell’intera classe politica, – continua Torre – Facciamo appello alle deputazioni nazionali e regionali, ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, ma soprattutto al sindaco Candeloro Nania perché faccia qualcosa di concreto in difesa dell’ospedale». Il sindaco, dal canto suo, si dice perplesso per le disposizioni prese dal direttore generale dell’Asp, Salvatore Giuffrida, il quale aveva garantito che qualsiasi decisione sarebbe stata presa di concerto.Ancor più incerto appare, a questo punto, il futuro di un ospedale che – non dimentichiamo – serve un’area composta da circa 100.000 persone.

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