Giunta Accorinti "sull'orlo di una crisi di nervi". Dall'idillio al "c'eravamo tanto amati"

Giunta Accorinti “sull’orlo di una crisi di nervi”. Dall’idillio al “c’eravamo tanto amati”

Rosaria Brancato

Giunta Accorinti “sull’orlo di una crisi di nervi”. Dall’idillio al “c’eravamo tanto amati”

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domenica 24 Gennaio 2016 - 07:08

Dopo il caso della mail in giunta è caccia alla talpa. In realtà la vicenda evidenza una serie di crepe che hanno trasformato l'idillio in casa Accorinti in "c'eravamo tanto amati". Ormai il clima è quello di una giunta sull'orlo di una crisi di nervi. Ecco perchè.

Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha messo il dito nella piaga. La vicenda della mail inviata da Elio Conti Nibali agli assessori sui contributi che l’Ars ha elargito nel 2015 e la risposta del presidente Ardizzone via Facebook ha toccato un nervo scoperto. Più che la diatriba in sé fa notizia la “caccia alla talpa”, ovvero la presenza in casa Accorinti di un assessore che ha reso noto al centrista il contenuto della mail. Se è vero che c’è una “talpa” (nessuno è così ingenuo da credere a fantasiose ipotesi che addebitano la colpa a impiegati traditori o virus informatici) è altrettanto vero che c’è una situazione incandescente in seno alla giunta. Ormai l’amministrazione è una pentola in ebollizione. La caccia alla talpa della giunta si innesca in un contesto in cui “volano gli stracci da un po’”.

Abbiamo dimenticato quanto accaduto con le dimissioni-non-dimissioni di Perna, che sono state la prima crepa nel soffitto, quella dalla quale si formano tutte le altre. La luna di miele in giunta è finita da un pezzo e dal caso Perna in poi le crepe sono aumentate.

Da un lato le differenze tra le due anime della giunta si sono fatte insanabili, dall’altro il fallimento della politica finanziaria ha paralizzato sia l’attività che qualsiasi velleità di rivoluzione. Così come nelle famiglie quando insorgono problemi economici saltano amori che sembravano eterni, allo stesso modo il clima in giunta non è più quello del “volemose bene”. E’ in questo contesto di nervi tesi che Ardizzone rendendo nota la mail e quindi l’esistenza di una talpa ha messo il dito nella piaga. Chi da diversi mesi non è nella top ten dei colleghi di giunta è il vicesindaco Guido Signorino, risultato il più scontato indiziato per il ruolo della talpa (per via dei suoi rapporti d’amicizia con D’Alia, elemento che ha in comune anche con Le Donne). Strada facendo si sono creati due fronti: da un lato l’asse Panarello, Perna, Pino e Ialacqua, e dall’altro De Cola, Cacciola e Signorino. La Santisi è arrivata a fine estate ma ha compreso presto che le migliori intenzioni non bastano per cambiare il mondo. In un certo senso le due componenti dell’amministrazione rappresentano le due anime Cambiamo Messina dal basso e indietrononsitorna ma sono anche il frutto di un “innesto” che si è creato tra il primo turno elettorale ed il ballottaggio, unendo come si fa in certe serre, prodotti geneticamente modificati.

Abbiamo dimenticato in fretta che l’assessore alla cultura Tonino Perna un paio di mesi fa dichiarato di voler lasciare la giunta. Poi ci ha ripensato. Già in quelle settimane il malumore riguardava la gestione della politica finanziaria, affannata tra bilanci sempre in ritardo ed un Piano di riequilibrio diventato un ping pong con il Ministero per sempre nuove correzioni. Se Signorino da tempo avrebbe voluto non tenere più la delega al bilancio i colleghi, sommessamente, gli facevano notare che mantenere anche l’incarico di docente non consentiva l’impegno H24 che una situazione di dissesto conclamato meriterebbe. In realtà il vicesindaco vorrebbe tenere per sé le deleghe alla Città Metropolitana e allo sviluppo e lasciare la patata bollente del bilancio ad altri. L’assessore Perna in quei giorni aveva l’asso nella manica, l’esperto Cuzzola, ma scoprendo che per farlo entrare in giunta sarebbe dovuto uscire lui non è stato lieto di essere quello che resta col cerino corto in mano. Non si è dimesso ma non ha dimenticato. In Giunta così si è fatta strada il fronte che per semplicità di esposizione chiamiamo “anti-Signorino”. Nel frattempo scoppia il caso dei bandi per i dirigenti e quello dello stuolo di badanti chiamati a mettere le toppe ad un vestito lacero. Infine, fatto finora mai accaduto, il Comune inizia il 2016 in gestione provvisoria. Il consuntivo 2014 viene approvato il 9 ed autoemendato il 29 dicembre con i fucili del commissario ad acta puntati contro,il previsionale 2015 è in alto mare, e dopo il parere negativo dei revisori dei conti sui residui attivi e passivi serviranno altri giorni. A febbraio 2016 operiamo ancora con i conti di 2 anni fa (per fare un esempio, domani il Consiglio comunale di Rometta approva il preventivo 2016…). In tutto questo il Piano di riequilibrio è congelato perché il Ministero non ha il coraggio di bocciarlo e l’amministrazione non ha il coraggio di ammettere il fallimento. La gestione provvisoria comporta conseguenze disastrose e ne sanno qualcosa i genitori che mandano a scuola bambini senza la mensa e senza riscaldamenti, i lavoratori dei servizi sociali e di Messinambiente senza stipendi. Sostenere che si passerà in pochi giorni dalla gestione provvisoria alla rivoluzione è come annunciare l’imminente istituzione della flotta comunale. Ma Signorino che fa? Annuncia l’avvio dell’iter per il pluriennale 2016-2018 entro febbraio. Annunci uguali a quelli ascoltati nel gennaio del 2015 e finiti con una bugia. D’accordo credere nei miracoli, ma pensare di trasformare l’acqua in vino con l’ Amam di Messina è impossibile.

Il copione in amministrazione è quindi quello del “c’eravamo tanto amati”. In questo clima s’innesca la vicenda De Cola ed il progetto del Pilone finito, di concerto con il vicesindaco Signorino, che ha la delega alla Città Metropolitana, nel Masterplan. Finora solo il sindaco Accorinti si è espresso ufficialmente e lo ha fatto schierandosi con toni entusiastici al fianco di De Cola, scacciando via in un solo colpo i dubbi sull’opportunità politica che il progetto di un assessore finisca nella corsia preferenziale dei finanziamenti e sull’ecosostenibilità delle opere. Insieme ai dubbi ha scacciato via anche 40 anni di battaglie insieme all’amico Antonio Mazzeo per la difesa di quel tratto di paradiso. Un conto è salire sul Pilone e dormire sul sacco a pelo sotto le stelle un altro è metterci un bel po’ di cemento, farci parcheggi, un albergo, qualche lido. C’è a chi piace, c’è a chi no. E qui entrano in campo gli assessori Ialacqua e Pino, ambientalisti da sempre. Finora non si sono mai espressi ufficialmente, adesso, vedi articolo di Francesca Stornante, sia pure a denti stretti qualcosa la dicono. 1)la decisione d’inserire il Pilone nel Masterplan non è passata dalla giunta, se ne deduce quindi che non è stata condivisa e che loro non ne sapessero nulla fin quando non l’hanno appresa dalla stampa. 2)per metterci una pezza dichiarano che in fondo non è il progetto originario. In realtà, come ha chiarito lo stesso Mazzeo, è sempre lo stesso progetto che l’assessore Scoglio presentò in conferenza stampa nel 2012, alla presenza dello stesso De Cola, ma è solo il primo step, perché una volta superata la prima asticella ci sono poi le altre.

Ialacqua e Pino non sono affatto entusiasti dell’operato dei colleghi Signorino e De Cola. Non dimentichiamo che un anno fa l’assessore Ialacqua ha fatto spegnere le luci del Pilone per non disturbare le rotte migratorie degli uccelli. Del resto Ialacqua e Pino sono gli stessi assessori che alla manifestazione Mare negato erano in prima fila due settimane fa contestando quell’intesa con l’Autorità portuale sulla zona falcata che il sindaco Accorinti ieri ha applaudito. Quando il primo cittadino dichiara: “immagino qui progetti naturalistici” restiamo con le stesse domande che aveva stampate in volto il presidente dell’Authority De Simone, perché sono concetti piuttosto vaghi. Soprattutto alla vigilia di una decisione: il Comune vuole continuare con il contenzioso con l’Autorità portuale come sostengono Ialacqua e Pino oppure no? La strategia del colpo al cerchio ed uno alla botte oltre a scontentare tutti crea danni e non si può portare avanti per sempre. Non si può firmare un’intesa per la zona falcata senza prima togliere quel macigno sul percorso che è il contenzioso.

Ecco perché la differenza tra le due anime sta portando dissapori in giunta, che non sono di stampo partitico ma che portano uguali crisi “matrimoniali”. Non a caso l’assessore Patrizia Panarello, alle prese con “l’emergenza scuole a sua insaputa”, nello scaricare le colpe a dirigenti, ditte, revisori dei conti, una stilettata l’ha data anche al collega De Cola scrivendogli: “il tuo dipartimento si è fatto trovare impreparato perché non programma in tempo gli interventi”.

Da un po’ volano gli stracci ed anche se arriveranno piogge di smentite e foto di famiglia come ai pranzi delle feste, la verità è che ormai il film è quello di Almodovar: giunta sull’orlo di una crisi di nervi.

Non basta dire: abbiamo comprato 14 autobus e mettere il cappello su opere portate avanti da quellicheceranoprima e giunte nel tratto finale solo adesso. Le uniche cose targate amministrazione Accorinti dall’inizio alla fine sono la Casa di Vincenzo (chiusa da due mesi per interventi di manutenzione viste le condizioni igienico sanitarie) e la politica finanziaria che ha prodotto un Piano di riequilibrio in fase di modifica permanente ed una gestione provvisoria che è sotto gli occhi di tutti. Mentre i lavoratori protestano per mancanza di stipendi e le scuole sono al freddo per mancanza di gasolio trasmettere ai consiglieri con urgenza la delibera sui Patti d’amicizia con Assisi equivale a non voler guardare le cose, vivere in un altro Pianeta. Prima di fare la pace con gli altri bisognerebbe far pace con sé stessi ed in casa propria.

Rosaria Brancato

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12 commenti

  1. unmessinesequalunque 24 Gennaio 2016 09:03

    Mi ritengo in linea di massima un sostenitore dell’operato del sindaco,ma a mio avviso quello che scrive Daniela è vero.in questo momento credo che l’amministrazione in primis deve riconoscere (anche a malincuore) che Signorino ha fallito e si deve urgentemente correre ai ripari per non compromettere l’intero percorso amministrativo. Sono molto soddisfatto dell’operato di Cacciola e sono d’accordo con il progetto del pilone e anche se le opere che si spera andranno ad avviarsi, sono progettate dalle vecchie amministrazioni,questa(si spera) le porterá a compimento.
    però credo che la giunta in questo momento di confusione amministrativa, debba riunirsi per ritrovare quel percorso condiviso che magari ci porterà al cambiamento.

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  2. unmessinesequalunque 24 Gennaio 2016 09:03

    Mi ritengo in linea di massima un sostenitore dell’operato del sindaco,ma a mio avviso quello che scrive Daniela è vero.in questo momento credo che l’amministrazione in primis deve riconoscere (anche a malincuore) che Signorino ha fallito e si deve urgentemente correre ai ripari per non compromettere l’intero percorso amministrativo. Sono molto soddisfatto dell’operato di Cacciola e sono d’accordo con il progetto del pilone e anche se le opere che si spera andranno ad avviarsi, sono progettate dalle vecchie amministrazioni,questa(si spera) le porterá a compimento.
    però credo che la giunta in questo momento di confusione amministrativa, debba riunirsi per ritrovare quel percorso condiviso che magari ci porterà al cambiamento.

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  3. Peccato, in tanti speravamo in un cambio deciso di rotta con questa Amministrazione, in una battaglia per la legalità e lo sviluppo senza quartiere, invece credo che lo stato di paralisi in cui si trova la Città sia dovuto dalla paura e/o incapacità di affrontare problemi la cui complessa soluzione e richiede idee chiare, determinazione e forte posizione politica. La strada che invece si sta percorrendo è un tentativo di trovare mediazioni politico-amministrative che consentano pian piano di uscire dalla crisi, peccato che un ammalato di cancro non possa curarsi con l’aspirina!

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  4. Peccato, in tanti speravamo in un cambio deciso di rotta con questa Amministrazione, in una battaglia per la legalità e lo sviluppo senza quartiere, invece credo che lo stato di paralisi in cui si trova la Città sia dovuto dalla paura e/o incapacità di affrontare problemi la cui complessa soluzione e richiede idee chiare, determinazione e forte posizione politica. La strada che invece si sta percorrendo è un tentativo di trovare mediazioni politico-amministrative che consentano pian piano di uscire dalla crisi, peccato che un ammalato di cancro non possa curarsi con l’aspirina!

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  5. Grande Rosaria, disamina lucida e onesta.
    Accorinti è stato fumo negli occhi. Attorniato e costretto da “esperti” con un folto codazzo di quellicheceranoprima e che stanno ancora la. E che hanno vinto la scommessa che il loro modo di fare avrebbe sopraffatto la voglia di nuovo della cittadinanza. Mentre quelli di ora, a quanto pare, hanno solo creduto di essere più furbi. Classe politica e classe dirigente tutta da rivedere. Quando lo capiremo? Interessi personali e convenienze si sono piano piano riposizionate o peggio, dove stavano prima, stanno adesso. Ed alcuni specifici riferimenti, la tua nota conclusiva sono,ahinoi, ciliegine per pochi eletti. Un sorriso amaro e la speranza che tu non sia l’unica ad avere questa consapevolezza.

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  6. Grande Rosaria, disamina lucida e onesta.
    Accorinti è stato fumo negli occhi. Attorniato e costretto da “esperti” con un folto codazzo di quellicheceranoprima e che stanno ancora la. E che hanno vinto la scommessa che il loro modo di fare avrebbe sopraffatto la voglia di nuovo della cittadinanza. Mentre quelli di ora, a quanto pare, hanno solo creduto di essere più furbi. Classe politica e classe dirigente tutta da rivedere. Quando lo capiremo? Interessi personali e convenienze si sono piano piano riposizionate o peggio, dove stavano prima, stanno adesso. Ed alcuni specifici riferimenti, la tua nota conclusiva sono,ahinoi, ciliegine per pochi eletti. Un sorriso amaro e la speranza che tu non sia l’unica ad avere questa consapevolezza.

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  7. GRANDE ROSARIA: 10 e lode!

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  8. GRANDE ROSARIA: 10 e lode!

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  9. FALLIMENTARE SU TUTTI I FRONTI.
    Rimpiango quel Renato che si batteva e protestava.

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  10. FALLIMENTARE SU TUTTI I FRONTI.
    Rimpiango quel Renato che si batteva e protestava.

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  11. La faccenda della talpa come quella del dipendente “giocherellone” del teatro Vittorio Emanuele puzza di marcio a km.
    Perché Ardizzone dovrebbe bruciare la propria fonte di informazioni in giunta per una questione non ufficiale e del tutto personale, come quella della mail di Conti Nibali,in fin dei conti di nessuna importanza.
    Io mi sarei tenuto l’info per me ed avrei continuato ad usare la mia fonte.
    In fondo la mail è ne più né meno che uno sfogo privato.
    A chi torna utile tutto questo caos?

    Salvatore

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  12. La faccenda della talpa come quella del dipendente “giocherellone” del teatro Vittorio Emanuele puzza di marcio a km.
    Perché Ardizzone dovrebbe bruciare la propria fonte di informazioni in giunta per una questione non ufficiale e del tutto personale, come quella della mail di Conti Nibali,in fin dei conti di nessuna importanza.
    Io mi sarei tenuto l’info per me ed avrei continuato ad usare la mia fonte.
    In fondo la mail è ne più né meno che uno sfogo privato.
    A chi torna utile tutto questo caos?

    Salvatore

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