Parcheggio a raso di Torre Faro, la Regione e la Giunta sbloccano i fondi. Diffida del WWF

Estate, tempo di mare e di migrazioni balneari, soprattutto verso al zona nord della città e il suo luogo più caratteristico: Capo Peloro. Proprio accanto al Pilone, simbolo della bella stagione messinese, ma anche della lotta contro il Ponte sullo Stretto – proprio in quel punto, infatti, avrebbe dovuto essere realizzata la colata di cemento che avrebbe sorretto uno dei mega pilastri del Ponte – sarà realizzato un parcheggio per 500 posti. Si tratta del progetto del “parcheggio a raso di Torre Faro”, da realizzare nell’area ex Enel, praticamente alle Torri Morandi.

È stata approvata dalla Regione, infatti, la richiesta di erogazione del finanziamento PO FESR 2007/2013 per il parcheggio a raso di Torre Faro. La giunta Crocetta ha approvato il nuovo Piano relativo alla riqualificazione urbana delle città (Asse 6) e che interessa il finanziamento di 56 interventi per un importo complessivo di circa 94 milioni di euro. Il provvedimento, che destina le risorse ai comuni della Sicilia, è stato proposto dall’ex assessore regionale alle Infrastrutture Nino Bartolotta ed interessa i progetti di riqualificazione degli immobili di proprietà comunale, dell’arredo e della viabilità dei centri urbani, per singoli importi che variano da €. 500.000 a €.4.000.000. Il neo assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Nico Torrisi, –successore di Bartolotta – dopo una verifica effettuata sulle economie realizzate su interventi già finanziati nel settore dello sviluppo urbano sostenibile, ha messo a disposizione 60 milioni di euro, che saranno ripartiti tra quaranta comuni. Per quel che riguarda il Comune di Messina il progetto ammesso è quello relativo al parcheggio a raso di Torre Faro per circa 3 milioni e 600 mila euro, a cui va sommato il co-finanziamento della Giunta Municipale – con fondi previsti dalla ex legge 122/89 che individuava un “programma urbano parcheggi “- di 632,659,00 euro. Nella delibera di Giunta il cofinanziamento viene descritto come presupposto per far scattare l’erogazione dei fondi regionali. Per un totale di 4,232,659,00 euro.

Un progetto ereditato dal Piano Integrato Sviluppo Urbano –Pisu – Messina 2020 promosso dall’amministrazione Buzzanca e realizzato dallo studio De Cola – che avanza, tra l’altro, quasi 173 mila euro dal Comune, conteggiati nei debiti fuori bilancio . Lo stesso Sergio De Cola, oggi assessore nella giunta Accorinti, nel 2012, lo presentò – integrato in un progetto più ampio – alla città in veste di tecnico accanto all’allora assessore Scoglio. Il 12 giugno, dopo una battuta d’arresto nel periodo del commissario Croce, giustificata dalla cronica mancanza di liquidità in cui versa Palazzo Zanca, l’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola ha presentato la delibera per riattivare il progetto ideato a suo tempo dall’attuate Assessore all’Urbanistica.

Al di là delle frecciate sul conflitto d’interessi all’indirizzo di De Cola, si allarmano anche gli ambientalisti. “Manderemo una diffida a procedere fino a quando non avremmo modo di attenzionare la procedura di valutazione di incidenza ambientaleannuncia Anna Giordano, storica esponente del WWF . “Tale valutazione non mi risulta sia stata redatta, né sia stata pubblicata, fino ad oggi, nonostante le numerose lettere inviate al Comune. All’epoca le associazioni protestarono per lo studio che accompagnava il progetto. Spero che almeno ora le carte cantino”. A fare “indignare” il WWF è il fatto che una Zona a Protezione Speciale – ovvero protetta su direttive dell’Unione Europea –non venga adeguatamente tutelata.

La valutazione di incidenzacontinua Anna Giordanoper legge deve rispondere a precisi parametri. Deve essere, ad esempio, congiunta ad altri piani o progetti della zona, poiché io devo valutarne l’incidenza complessiva”. Ad esempio, in una zona in cui le colline sono state cementificate negli ultimi anni tra la realizzazione di strade e ville, anche le cubature necessarie per una casetta delle fiabe, sommate alle altre, possono avere influenze negatice, a meno che non sia fatta realmente di marzapane. Si deve sempre tenere presente che la cementificazione impoverisce la laguna che è Zona a protezione speciale, sito di interesse comunitario ed anche riserva naturale.

La cementificazione genera l’impermealizzazione del suolo – spiega ancora la Giordano – La laguna rappresenta un biotipo di importanza internazionale dal 1980. Io combatto per la sua salvezza da quando volevano fare il porticciolo turistico – ideato sempre dallo studio De Cola – La laguna è un sistema di acque salmastre, ossia composte da acqua salata e dolce. L’acqua dolce arriva dalla falda, che a causa dell’impermealizzazione progressiva del suolo, dovuta alla cementificazione, si sta riducendo. Sul parcheggio abbiamo scritto una lettera al Ministero a suo tempo, ora ci rivolgeremo anche alla comunità Europea”.

E se la federazione dei Verdi messinesi, tramite Raffaella Spadaro, continua a sognare la pedonalizzazione – salvo per i residenti – dell’intera area di Capo Peloro, perplesso, sia per l’impatto ambientale, ma per gli effetti sulla viabilità è Saro Visicaro, presidente del Comitato La Nostra Città:” Ha tutta l’aria di essere un catalizzatore di traffico., il parcheggio dovrebbero essere fatti in zone diverse. inoltre quella zona racchiude un grandissimo valore ambientale, un mega parcheggio avrebbe come unico effetto quello di deturparla definitivamente. Il nostro sogno è un recupero storico architettonico senza cemento, senza alterare l’equilibrio naturale, con la massima attenzione e cura per il luogo. In quell’area si potrebbe istituire un vero e proprio cantiere scuola sul recupero e sulla storia di questa città”.

Insomma sul parcheggio a raso a Torre Faro, è già scontro con gli ambientalisti.

Eleonora Corace