Riflessioni sulla Mostra del cinema di Venezia/1a parte

Riflessioni sulla Mostra del cinema di Venezia/1a parte

Tosi Siragusa

Riflessioni sulla Mostra del cinema di Venezia/1a parte

martedì 14 Ottobre 2014 - 18:11

Sulla rotta della decima musa: Un approfondimento in tre parti sui temi e sulle novità emersi durante la 71a edizione del più importante festival cinematografico italiano a cura dell'inviata di TempoStretto Tosi Siragusa.

La 71ma mostra del Cinema di Venezia, conclusasi il 6 Settembre, è stata sicuramente occasione di riscatto per la città, segnata da pesantissima crisi di rappresentanza politica, a seguito delle ben note vicende sul Mose.
Questo primo spaccato – reso volutamente a distanza – sulla “Biennale Cinema 2014” non può non evidenziare che lo storico festival, certo ha avuto costi elevati, ma ha inteso investire sul miglioramento della qualità di vita per la città, come sostenuto dal Direttore Alberto Barbera.
In questo Festival impegnato, dunque, il glamour ha ceduto il passo a temi complessi, “in primis” quello della guerra, e ciò è apparso scontato ed inevitabile: essendo il cinema un’antenna che cattura le paure a livello planetario, in questi tempi oscuri, che – per dirla con Papa Francesco – somigliano ad una “terza guerra mondiale a capitoli” … i film non possono che registrare le preoccupazioni mondiali. Anche la politica, il sociale e l’etica sono stati protagonisti delle storie rappresentate. 55 le opere cinematografiche in concorso, anche in Sezioni quali “Orizzonti”, “Controcampo” etc. e tante altre “fuori concorso”. I film italiani in concorso, nell’ambito della più ampia Sezione principale Europea, come gli altri, hanno presentato sovente un forte legame con la letteratura e si sono ispirati a romanzi e grandi autori.

Fuori concorso e già uscito anche nelle sale cittadine, “Pasolini”, omaggio dell’italo-americano del Bronx, Abel Ferrara, allo scrittore ucciso quarant’anni fa, che ha messo in rappresentazione il suo ultimo giorno di vita: il film è interpretato dall’americano del Wisconsin, Willem Dafoe, che ne offre un’immagine, ove sono frammiste dolcezza (poca) e intransigenza (molta). Cito anche “La zuppa del demonio” di Davide Ferrario, sull’Italia industriale, “La trattativa” di Sabina Guzzanti, “Patria” di Felice Farina e “Belluscone” di Franco Maresco, e per gli ultimi tre trattasi di un trittico sull’Italia politica.

In particolare in “Belluscone. Una storia siciliana”, già proiettato anche a Messina con successo, è particolarmente riuscita la descrizione, con toni lievi, di un inferno concentrico. Si è rappresentato il politico quale incarnazione degli italiani… codardi ed arrapati ed il suo rapporto con la Sicilia e l’idolatria politica che si fonde al culto malavitoso, con interviste a Marcello Dell’Utri e Gaspare Mutolo, la presenza di due cantanti, divetti neomelodici, fan dell’ex cavaliere, di un organizzatore di feste di piazza, il salottino di TSb – ruspante emittente palermitana – e filmati d’archivio… in definitiva, in questo film sulla Sicilia e sulla sua variegata umanità, Berlusconi appare “il liberatore” della Sicilia e la mafia…semplicemente… non è di casa! Il Virgilio del racconto è il critico Tatti Sanguineti.

Altri film italiani, come “Arance e martello” di Zoro, già nelle sale, possono essere definiti di satira politica giocosa, mentre l’Italia civile e militante è rappresentata da “Io sto con la sposa” di Augugliaro – Del Grande – Al Nassiry; cito ancora “Perez”, noir di Edoardo De Angelis, in programmazione, con Luca Zingaretti, “Senza nessuna pietà”, altro noir di Michele Alhaique, già nelle nostre sale – con l’orco buon reso da Pier Francesco Favino, che tenta di salvare la escort Tanya, l’esordiente Greta Scarano – e l’istantanea contemporanea di Gabriele Salvatores dal collettivo “Italy in a day”. “I nostri ragazzi” di Ivano De Matteo, presentato al Festival nelle “Giornate degli autori” è già apparso sui nostri schermi cinematografici ed affronta il sul tema attualissimo della responsabilità e del dilemma di scelta di due coppie di genitori, interpretate da Alessandro Gassman e Barbara Bobulova e da Luigi Lo Cascio e Giovanna Mezzogiorno, di fronte ad atti gravissimi compiuti dai propri figli (fra loro cugini) quasi senza coscienza: il lungometraggio è tratto dal romanzo “La cena” di Herman Koch.

Grazie alla sala Web, 11 film della Sezione “Orizzonti” e “Biennale college” sono stati visti da casa con biglietti digitali ad €. 4,00 e collegamenti il giorno dell’anteprima veneziana e, fra questi, “La vita oscena” di Renato De Maria, interpretato dalla di lui moglie, Isabella Ferrari, tratto dal romanzo autobiografico di Aldo Nove e imperniato sulla figura di una madre comunicativa e vitale degli anni 70, che aiuta il figlio a superare l’inferno della droga, del sesso estremo e la connessa disperazione.
Dopo questa breve carrellata di opere italiane, presentate alla mostra, alcune delle quali già in visione sugli schermi cittadini, il prossimo appuntamento con questa rubrica sarà riservato ai film di Venezia, già in concorso e non, europei ed internazionali, dopo una breve recensione di “Anime nere”, altra opera veneziana.

Tosi Siragusa

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