La ricerca condotta su 104 capoluoghi di provincia da Legambiente e Ambiente Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore
E’ stato pubblicato l’annuale Rapporto ecosistema urbano, giunto alla XIX edizione, una ricerca che analizza lo stato di salute ambientale di 104 capoluoghi di provincia suddivisi in tre gruppi omogenei per dimensione geografica: 15 grandi città con oltre 200mila abitanti, 44 città medie con popolazione tra 80mila e 200mila abitanti e 45 piccoli centri urbani con meno di 80mila abitanti.
Sono stati 25 gli indici tematici utilizzati, basati su circa settanta indicatori primari ed oltre 120 parametri attraverso i quali è stata redatta la graduatoria finale che riguarda tutti gli elementi ambientali cittadini: aria, acque, rifiuti, trasporti e mobilità, spazio e verde urbano, energia, politiche ambientali.
Politiche ambientali che, evidentemente, penalizzano le città del sud che si piazzano agli ultimi posti della classifica.
Ad occupare la maglia nera tra le grandi città è Messina (15^) mentre per le città medie è Reggio Calabria (44^) e per le piccole città ultima risulta Vibo Valentia (45^).
Il capoluogo peloritano, inoltre, si piazza all’ultimo posto nella classifica assoluta con un indice del 16,17 mentre le altre città siciliane vedono Ragusa (44,57) al 72° posto, seguita da Agrigento (32,70) all’88°, Caltanissetta (32,13) all’89°, Catania (28,58) al 95°, Enna (27,76) al 96°, Siracusa (26,20) al 98°, Trapani (24) al 99° e Palermo (23,46) alla 100^ posizione.
I dati di Messina, sezionati analiticamente, forniscono un quadro allarmante della situazione ambientale.
Nel settore verde urbano le posizioni in graduatoria relative a ciclabilità (78), isole pedonali (57), piste ciclabili (84), verde urbano fruibile (76), zone a traffico limitato (84) la collocano al 94° posto con un valore complessivo di 63.
Nel settore della capacità di risposta delle amministrazioni locali i singoli campi d’esame quali Certificazione Iso 14001, Eco management, Pianificazione e partecipazione ambientale la vedono occupare rispettivamente il 79°, l’89° ed il 74° posto per una collocazione generale nella graduatoria in esame al 102simo gradino con un valore pari allo 0%.
Per quel che riguarda il settore rifiuti urbani prodotti, Messina si aggiudica il 45° posto mentre nella raccolta differenziata, con appena il 6,3%, si colloca al 101° posto.
Nel settore della mobilità sostenibile i dati sono parziali e vedono la città dello Stretto alla 29^ posizione per il tasso di motorizzazione auto mentre si aggiudica l’88° posto per quel che riguarda il tasso di motorizzazione moto.
(Giuseppe Spano’)
