Assenza giustificata per mestruazioni e malattie croniche: il coordinamento delle Consulte studentesche dice "sì"
Le mestruazioni e le malattie croniche invalidanti quali endometriosi, vulvodinia etc. per le assenze giustificate fino a un massimo di due giorni. E’ la proposta, approvata all’unanimità, presentata dalla presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Messina, Emilia Pace, al Coordinamento Regionale delle consulte studentesche siciliane.
La proposta è stata subito accolta dalla dirigente del liceo classico Maurolico di Messina, Giovanna De Francesco. L’invito è rivolto anche a tutti gli altri dirigenti delle scuole siciliane.
“Lo scopo di questa iniziativa – dice Emilia Pace – è diffondere informazione e rendere sensibili riguardo queste tematiche gli studenti, ma soprattutto permettere alle studentesse di vivere la scuola in maniera confortevole e assentarsi senza preoccupazioni quando non si riescono a fare sforzi eccessivi. È un gesto di solidarietà, abbiamo bisogno di rendere note soprattutto le malattie anche definite “invisibili” che vengono tutt’ora diagnosticate con difficoltà e poco comprese. Una testimonianza di una donna che parla dei propri sintomi infatti, può aiutarne un’altra. I disturbi dell’endometriosi ad esempio comprendono oltre che la dismenorrea, anche dolore pelvico frequente, gonfiore, disturbi del sonno, problemi intestinali, infertilità, difficoltà sessuali etc. che non rendono affatto facile affrontare la giornata per chi ne soffre, a maggior ragione se nel periodo del ciclo. Il congedo mestruale è una vera e propria conquista, e siamo contenti di poter portare avanti questa battaglia partita da Ravenna in campo dei diritti, in modo da riuscire a scrivere un’altra pagina da aggiungere al libro della storia delle conquiste in materia di uguaglianza e pari opportunità delle donne”.
allora gli uomini chiedono congedo per dolore ai testicoli
Si crea disparità di genere tra studenti di sesso femminile e maschile. In un periodo in cui bisogna evitare che gli adolescenti si discriminino tra di loro.
Maria