Coronavirus a Messina, altri negozi obbligati a chiudere. C'è chi dice no

Coronavirus a Messina, altri negozi obbligati a chiudere. C’è chi dice no

Redazione

Coronavirus a Messina, altri negozi obbligati a chiudere. C’è chi dice no

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martedì 24 Marzo 2020 - 07:00

Confesercenti, Confartigianato e Confimprese di Messina chiedono la modifica dell'ordinanza sindacale 73 sull'obbligo di chiusura di alcune tipologie di attività commerciali

L’ordinanza sindacale numero 73 del 23 marzo 2020 obbliga alla chiusura una serie di attività che garantiscono ai cittadini l’approvvigionamento di beni di prima necessità e che pertanto non vanno interrotte. Lo affermano Confesercenti, Confartigianato e Confimprese Messina, che hanno inviato una richiesta al primo cittadino affinché modifichi l’ordinanza in questione.

Tra le attività costrette ad abbassare le saracinesche anche i negozi di ferramenta, elettrodomestici, ottica, igiene personale.

“Così – dicono – non sarà possibile assicurare manutenzioni e/o riparazioni urgenti agli impianti delle abitazioni, poiché, essendo chiusi i negozi di ferramenta o materiale elettrico, non si potranno acquistare gli opportuni e necessari ricambi. Non potrà avvenire inoltre la sostituzione di elettrodomestici indispensabili per la vita quotidiana in caso di impossibilità a ripararli, quali scaldabagni o lavatrici, necessari per l’igiene. Con la chiusura dei negozi di ottica, appare soppresso il diritto da parte dei cittadini di acquistare lenti graduate, che rappresentano dispositivi di prima necessità per la vita di ogni giorno, con il concreto rischio che lo stato di bisogno induca gli utenti a recarsi in altri Comuni limitrofi per acquistare le lenti, contribuendo così ad aumentare il pericolo di contagio. Infine, la serrata delle rivendite di prodotti per l’igiene sembra un paradosso, vista la straordinaria necessità nel periodo che stiamo vivendo, di igienizzare continuamente gli ambienti, come azione di contenimento della diffusione della pandemia. La chiusura di questa tipologia di negozi, inoltre, non farà che aggravare lo stato di saturazione dei supermercati, che assorbiranno anche la clientela delle attività di rivendita dei prodotti per l’igiene ambientale e personale”.

Confesercenti, Confartigianato e Confimprese di Messina chiedono dunque al sindaco Cateno De Luca di modificare l’obbligo di chiusura disposto per le seguenti categorie di attività commerciali:

1.Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici

2.Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (Ict) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)

3.Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico

4.Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione

5.Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia

6.Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini

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Un commento

  1. Che se ne torni a Fiumedinisi!!!

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