Il reale significato della parola "stalking" e le polemiche dei giorni scorsi

Il reale significato della parola “stalking” e le polemiche dei giorni scorsi

Emanuele Ferrara

Il reale significato della parola “stalking” e le polemiche dei giorni scorsi

martedì 15 Maggio 2012 - 06:46

Il signor Emanuele Ferrara ricorda il significato della parola "stalking" e sottolinea come, in una città apatica come Messina, chi governa non accetta le forme di dissenso e la protesta espressa in maniera legittima.

Gentile Redazione,
secondo la letteratura scientifica inglese il termine “stalking” indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e di paura che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della vita quotidiana. Il termine, intende anche un insieme di comportamenti molesti e continui, costituiti da ininterrotti appostamenti nei pressi del domicilio e dei luoghi più comunemente frequentati dalla vittima, con intrusioni nella sua vita privata, con pedinamenti, telefonate oscene, minacce verbali o scritte che talvolta degenerano in aggressioni fisiche. In Italia le condotte tipiche dello “stalking” configurano il reato di “atti persecutori” (art. 612 bis c.p.p. introdotto con D.L. 23-2-2009 nr.11). Dal punto di vista etimologico del termine “stalk” è traducibile nella nostra lingua come “caccia punitiva”, “pedinamento”, “avvicinarsi di soppiatto” per scopi puramente molesti. Ciò premesso non vedo alcun nesso tra una normalissima e civilissima contestazione sindacale al Sindaco Buzzanca e lo “stalking” da lui stesso ipotizzato. Un sindaco onesto avrebbe il dovere di promuovere tutte quelle iniziative atte a rassicurare i suoi concittadini, affrontando apertamente i problemi e non negandoli, come ha fatto il Sig. Buzzanca in tutti questi anni. Ma purtroppo a Messina, l’indifferenza e l’incompetenza della politica la fanno da padroni! I nostri giovani migliori sono costretti a lasciare la città per mancanza di lavoro e giorno dopo giorno, anno dopo anno, la città sprofonda sempre di più nel disinteresse e nell’apatia. E mentre Messina muore, i Buzzanca, i Ricevuto, e quanti in questi anni ne hanno tratto dei vantaggi, se la godono con lauti stipendi e privilegi inaccettabili, avendo perfino il coraggio di apparire indignati davanti a legittime quanto mai opportune manifestazioni di dissenso. Tutto ciò non è stato ancora compreso dalla stragrande maggioranza dei messinesi che, continuano ad essere preda della cattiva politica la quale, alimenta il bisogno e la precarietà, con lo scopo ben preciso di mantenere inalterato il proprio bacino elettorale. Se il problema è dunque politico, dobbiamo avere la forza di rompere questa cappa di indifferenza che ci opprime e che ci separa sempre di più dal resto del paese. Gli amministratori diventano credibili agli occhi dei cittadini se dedicano la loro competenza ed il loro impegno alla crescita civile, sociale e culturale della propria comunità, se si fanno carico del bene comune, se incontrano i cittadini più bisognosi, se si fanno vedere nei quartieri più difficili, se rinunciano ai privilegi ed ai favori e se combattono il clientelismo e il malcostume. Di questo abbiamo bisogno a Messina, non di squallidi siparietti montati ad arte per sviare e nascondere i gravissimi problemi che affliggono la città. Il Sindaco Buzzanca ascolti con più umiltà la voce dei disperati e di quanti cercano faticosamente di vivere una vita più dignotosa, ascolti i disoccupati, i precari, i giovani in cerca di prima occupazione e, non sfugga furbescamente ai suoi doveri con atteggiamenti meschini e inaccettabili. Un cordiale saluto
Emanuele Ferrara da Prato

Un commento

  1. sig.Ferrara,il buzzy non sa nemmeno cosa significa quel termine.Per lui è un parlare a vanvera,giusto per il gusto di sparare una minc…ta.Tanto il buddace è oramai “fradicio” e quindi puzza nell’indifferenza du bacciallunisi chi gammi tisi.

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