Reggio e Messina rimangono completamente isolate nelle ore notturne, tempi di percorrenza ancora elevati (35 minuti abbondanti); non sono certo risolti tutti i problemi della mobilità nello Stretto
Un comunicato esemplare, su carta intestata, firmato, preciso e dettagliato in cui vengono specificati i nuovi orari: a quanto pare Bluvia ha stravolto i propri modi di fare dopo la protesta di giovedì scorso in cui i pendolari saliti a Reggio sul Tindari Jet hanno bloccato l’aliscafo per sette ore colpendo direttamente il portafoglio dell’azienda legata alle Ferrovie dello Stato.
Torna, quindi, il Selinunte Jet dopo 18 giorni in cui è stato fermo al porto di Messina e cambiano così gli orari dei collegamenti veloci tra le due città dello Stretto, anche se nell’avviso di Bluvia viene specificato che sono orari validi solo per due settimane, da lunedì 6 a domenica 19 ottobre. Poi, probabilmente, cambieranno nuovamente.
Intanto, eccoli.
Le partenze da Messina (con gli asterischi le corse che non si effettuano il sabato, la domenica e nei giorni festivi):
06.00 *
06.40 *
07.35
08.20 *
10.30
11.05 *
12.55
14.35 *
16.25
18.30
Le partenze da Reggio
06.45 *
07.35 *
08.25
09.30 *
11.20
12.00 *
13.45
15.25 *
17.15
19.30
Torna il Selinunte, quindi, ed è tutto merito dei pendolari che con un’azione dimostrativa forte e significativa hanno voluto affermare i propri diritti e sono riusciti ad averla vinta, anche se i problemi della mobilità nello Stretto non si risolvono certo così.
Il tempo di percorrenza è ancora di 35 minuti abbondanti, mentre fino a due anni fa era di 25 minuti scarsi. E non c’è ancora un terzo mezzo sostitutivo in caso di eventuali guasti.
Inoltre le due città la sera continuano ad essere completamente isolate: l’ultima corsa da Messina è alle 18.30, da Reggio alle 19.30: dopo di ciò l’unico modo per collegarsi è tramite Villa, che dista quasi 20km da Reggio!
La situazione rimane scandalosa e per questo i pendolari dello Stretto hanno confermato la manifestazione di Villa, prevista per le 09.30 della mattinata di domani, lunedì 6 ottobre: l’intenzione è quella di bloccare il traffico commerciale ma le adesioni, stavolta, non sono convinte e numerose poichè non si va a minare chi è colpevole della situazione scandalosa dei trasporti nello Stretto, ma terzi che, senza alcuna colpa, subiranno il disagio presubilmente generato dall’iniziativa.
