Atm. Possibile l'arrivo dalla regione di un commissario -ad acta-

Atm. Possibile l’arrivo dalla regione di un commissario -ad acta-

Redazione

Atm. Possibile l’arrivo dalla regione di un commissario -ad acta-

giovedì 06 Novembre 2008 - 23:29

Da Palermo Bufardeci sembra essere stato categorico: Trasformazione in Spa entro dicembre, altrimenti si andrebbe verso la liquidazione. Confermata la partenza del mandato di pagamento di circa 3 milioni di euro

Ancora nuove notizie da Palermo e ovviamente ancora sull’Atm. Di ritorno dalla loro “trasferta- nel capoluogo siciliano, i segretari generali messinesi della Cgil Franco Spanò e della Filt Pino Foti, portano con sé un bagaglio carico di novità.

Quest’ultimo, reduce insieme al segretario regionale Filt Giacomo Rota e a quello aziendale dell’Atm Franco Silipigni, dall’incontro palermitano con l’assessore regionale ai trasporti Titti Bufardeci, spiega che sarebbe ormai prossimo l’arrivo all’Atm di un commissario -ad acta- per la gestione della trasformazione dell’azienda in SPA.

I rappresentanti della Cgil che sostengono invece la possibilità di rafforzare l’Atm allargando il gruppo societario anche alla Provincia e ad altri enti istituzionali, attribuiscono all’eccessiva lentezza del Comune la spiegazione del perché si è arrivati a questo out out: «Palazzo Zanca – spiega Foti – ha perso troppo tempo al punto che oggi l’assessorato regionale ai Trasporti Burdafeci, deve rincorrere l’obiettivo di trasformazione dell’azienda in S.p.a. attraverso la nomina di del commissario ad acta. Se non si riuscirà a trasformare l’Atm in Società per azioni prima della fine dell’anno, c’è il rischio concreto che l’azienda venga soppressa con tutte le relative conseguenze».

E sempre sulla paventata trasformazione dell’azienda in S.p.a, dati i brevissimi tempi richiesti per la riorganizzazione e considerata «l’inconcludenza del Comune», il segretario Franco Spanò rinnova l’invito, già rivolto qualche giorno fa e sostenuto dal prefetto Francesco Alecci, di trasferire il Tavolo della contrattazione a livello regionale, «perché – sostiene il sindacalista – con l’ingresso di altri capitali pubblici la si può anche trasformare in un’azienda moderna di dimensioni tali da competere sul mercato per la gestione di servizi e gare»

Un fronte destinato a dividersi in due, tra coloro che vedono in una privatizzazione della società l’unica possibilità di salvezza e coloro che al contrario si dicono favorevoli alla linea espressa dai sindacati. Un destino quello in cui andrà incontro l’Azienda che sarà però prima di tutto quello dei suoi 700 dipendenti, ancora in attesa di stipendi arretrati e che proprio per questo, ieri mattina hanno nuovamente protestato per i disagi che periodicamente sono costretti a subire, manifestando davanti la sede di Via La Farina. Una protesta “calda- quella messa in scena dai lavoratori che oltre aver “sfogato- la loro rabbia sui cancelli dell’azienda, hanno bloccato l’uscita dei mezzi utilizzati per il trasporto pubblico mandando in tilt il traffico cittadino. Una decisione con cui però non tutti i dipendenti sono sembrati essere d’accordo: è il caso di un lavoratore che salendo a bordo di un mezzo nel tentativo di -farsi spazio- liberando l’entrata della sede con la volontà di effettuare servizio,è stato immediatamente bloccato dal resto dei colleghi.

Ma da Palermo sono giunte notizie anzi rassicurazioni anche in merito al pagamento delle mensilità arretrate: «L’assessore Bufardeci – spiega Silipigni – ha garantito che è già partito il mandato di pagamento di circa 3milioni di euro relativo al IV trimestre 2008 e che a giorni arriveranno anche gli altri 3 milioni degli adeguamenti contrattuali». Denaro che dovrebbe garantire le retribuzioni dei lavoratori.

Fatto questo sarà però il momento di prendere una decisione che stavolta dovrebbe essere, in tutti i sensi, definitiva.

Correlato in basso l’articolo con le dichiarazioni di Conte sullo sciopero di ieri

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