Ieri la giunta regionale ha deliberato la richiesta di un'anticipazione di cassa al Tesoriere. Ecco come si sta cercando di uscire dal guado
Che sulla bersagliata e -sotto assedio- sede di via la Farina il cielo da nero stia diventando -grigiastro-? Per il dissestato fronte finanziario della Municipalizzata sembra che qualcosa si stia muovendo. Pare infatti che ieri sera la giunta regionale abbia deliberato per chiedere al Tesoriere della Regione, cioè il Banco di Sicilia, un’anticipazione di cassa di circa cinque milioni di euro che potrebbero riuscire a tamponare la situazione almeno fino alla fine dell’anno. Tale somma, infatti, permetterebbe innanzitutto la corresponsione della mensilità di novembre, dei contributi e, presumibilmente, anche della tredicesima, ma non -solo- di questo.
Tra i vari -conti- che l’Azienda ha ancora -in sospeso- rientrano infatti anche il pagamento dell’Irap, dell’assicurazione dei mezzi e del contratto di leasing per alcuni autobus: «Va da sé – spiega l’assessore alla mobilità Melino Capone – che il primo passo sarà quello di colmare la lacuna degli stipendi in modo da restituire un pò si serenità ai lavoratori. Per il resto risulta assolutamente necessario redigere un piano industriale, al quale stiamo già lavorando, trasferendo all’Atm le competenze relative all’ambito della mobilità urbana». In arrivo dal nord-Italia, aggiunge poi l’assessore ci sono anche 32 autobus, per una spesa complessiva di circa 500 mila euro.
Eppure, dopo la tanta -fame- patita dalle -tasche- dell’azienda e di conseguenza da quelle dei lavoratori, sarebbero in arrivo nuovi -rifornimenti-. Il contributo dovuto dalla Regione per il chilometraggio della tranvia e, ma questo resta ancora da vedere, un’ulteriore somma di cinque milioni di euro, qualora da Palermo vengano versati i contributi degli anni pregressi sempre riguardanti il servizio di trasporto tranviario. Ancora una -ciliegina sulla torta- qualora vada in porto l’emendamento proposto da Buzzanca e approvato dalla commissione regionale ai trasporti, che prevede per l’azienda un contributo straordinario, sempre di cinque milioni di euro, per 2009 2010 e 2011.
Se tutto dovesse andare per il verso giusto, ed ora più che mai i -se- ed i -ma- risultano essere obbligatori, avulso da quelle logiche politiche che anno dopo anno hanno determinato lo sfascio del pubblico trasporto cittadino, alla fine di questo lunghissimo tunnel potrebbe cominciarsi ad intravedere una spiraglio di luce.
