Quanto emerso ieri dall'incontro tenutosi a Palermo obbliga a trovare altre soluzioni. I dipendenti chiedono risposte immediate, ma intanto a farne le spese sono i cittadini

Il servizio di pubblico trasporto interrotto fin quando il presidente della Regione Raffaele Lombardo non deciderà di incontrare lavoratori Atm e rappresentanti sindacali. Questa, dopo errori, incontri, ritardi e proteste, l’unica certezza prospettata da dipendenti dell’azienda, riuniti in assemblea permanente presso l’auditorium di via La Farina e decisamente insoddisfatti dall’esito dell’incontro “palermitano- .

A farne le spese ancora i cittadini. I lavoratori, infatti, che stamattina hanno incontrato Melino Capone, pur apprezzando la volontà dell’assessore «l’unico pronto a metterci la faccia» hanno affermato, non possono però essere tranquilli delle notizie giunte dal capoluogo. «Questa mattina – ha spiegato Mariano Massaro dell’Orsa – ci siamo recati nuovamente dal prefetto Alecci che ancora una volta ha mostrato piena disponibilità, convocando entro venerdì l’ufficio di presidenza regionale».

I sindacati questa volta, infatti, puntano al “vertice- e non hanno più intenzione di accontentarsi delle “briciole-: «La Regione e l’amministrazione ci devono dare delle risposte aggiunge Massaro – Siamo certi che per i dipendenti dell’Atm sia in arrivo qualche denuncia per interruzione di pubblico servizio. Ecco perchè, in segno di provocazione, stiamo cercando di anticiparli sul tempo, facendo a nostra volta una denuncia contro Comune e Regione. Sono loro con questo atteggiamento sconsiderato ad aver interrotto lo svolgimento di pubblico servizio, quello dei lavoratori che allo stato attuale dovrebbero garantire gratuitamente i servizi di trasporto».

A detta del rappresentante Orsa, il governo Lombardo anziché pensare alla realizzazione del ponte sullo stretto, dovrebbe rendersi conto che prima è necessario garantire i servizi di autobus e tram corrispondendo ai lavoratori il loro sacrosanto “diritto allo stipendio-.