Nonostante la notizia dell'arrivo di sette milioni di euro, i dipendenti riprenderanno il servizio solo dopo la convocazione di un tavolo tecnico
Esattamente come in questi primi 13 giorni di totale e irremovibile blocco del trasporto pubblico i lavoratori Atm, malgrado quell’ancora di salvezza di circa sette milioni di euro gettata ieri da Palermo poco prima che il -barcone- colasse a picco, continuano a scioperare e non dichiarano sciolta l’assemblea permanente.
Una -linea dura-, che forse però non tutti si sarebbero aspettati tanto dura una volta sciolto il nodo stipendi. L’anticipo garantito dal presidente della Regione Raffaele Lombardo dunque non fa abbassare la guardia ai dipendenti che dichiarano di mantenere la protesta fin quando «non si avrà certo riscontro del tavolo tecnico fra le istituzioni e le organizzazioni sindacali convocato dal prefetto Alecci per definire le linee guida del definitivo risanamento dell’azienda». La preoccupazione dei lavoratori è infatti che la suddetta anticipazione non sia altro che l’anticipazione di futuri problemi economici. -Nel momento in cui Lomabrdo e Buzzanca risponderanno alla convocazione del prefetto, un minuto dopo i lavoratori torneranno a prestare servizio-, afferma Mariano Massaro segretario dell’Orsa.
Solo una volta ottenuta questa certezza, i dipendenti torneranno a garantire un efficiente e necessario servizio di trasporti pubblico a tutta la cittadinanza. Lavoratori e tutti i rappresentanti delle sigle sindacali che nella convulsa giornata di ieri, iniziata alle prime luci dell’alba con il blocco della stazione centrale della ferrovia e l’incatenamento di un lavoratore di fronte l’ingresso di Palazzo Zanca, si sono recati con una delegazione anche in Prefettura, rivolgono oggi ad Alecci un particolare ringraziamento: «Assemblea dei lavoratori, unitamente alle OO.SS. ed alle R.s.u. intende esprimere tutto l’apprezzamento per il Suo tempestivo e autorevole intervento»-
Se da un lato dunque, quello dei lavoratori, la situazione ormai giunta ad un punto di estrema criticità sembra essere tornata momentaneamente sotto controllo, un altro lato quello dell’utenza cittadina sarà costretta ad aspettare ancora prima di poter tornare ad usufruire in assoluta tranquillità dei mezzi di trasporto pubblico. La decisione dei lavoratori di non tornare alla guida dei loro mezzi rischiare però di dare adito a quanti, nelle ultime settimane, pur mostrando solidarietà nei confronti dei -680-, hanno altresì manifestato la propria insofferenza di fronte alla completa paralisi del trasporto pubblico.
Foto Dino Sturiale
