Il commissario liquidatore va avanti per la sua strada nonostante l’aut-aut della Regione. E il giudice afferma: la convenzione con Messinambiente scadeva il 31 dicembre, giusto pubblicare il bando. L’Orsa continua a criticare Ruggeri
Si va allo scontro totale. Sull’affaire rifiuti a Messina sono puntati i fari della Regione ed in particolare del prefetto e attuale assessore all’Energia Giosuè Marino. Ieri abbiamo riferito dell’aut aut dato dal dirigente generale Vincenzo Emanuele (vedi articolo correlato sul confronto a Palermo), il quale senza mezzi termini ha “minacciato” il commissario liquidatore dell’Ato 3, Antonio Ruggeri, di rimuoverlo dall’incarico qualora dovesse ripubblicare il bando per scegliere il nuovo gestore del servizio di raccolta rifiuti in città. Un monito, rafforzato da alcune circolari firmate nei mesi scorsi da Marino, a cui però Ruggeri sembra non voler prestare ascolto. «Le circolari non superano le leggi», va ripetendo il commissario dell’Ato che dunque proseguirà per la sua strada. Ed entro il 30 aprile pubblicherà il nuovo bando, che ricalcherà, grosso modo, il primo, la cui gara, però, nel dicembre scorso andrà deserta. Dalla parte di Ruggeri, però, c’è anche una sentenza, quella emessa dal Tar proprio ieri e che dà torto, di fatto, a Messinambiente, che aveva presentato ricorso contro il primo bando. Il giudice di Catania sembra fugare ogni dubbio: le gestioni affidate a Messinambiente in virtù della convenzione col Comune prima e con l’Ato3 poi «cessano comunque entro e non oltre la data del 31 dicembre 2010, senza necessità di apposita deliberazione dell’ente affidatario». Quindi «la società ricorrente non vanta alcun diritto alla prosecuzione del servizio in essere in forza della sussistente convenzione, non trovandosi nelle condizioni previste ex lege per tale invocata prosecuzione». Detto questo, il ricorso viene rigettato e dichiarato in parte improcedibile «per sopravvenuta carenza di interesse»: la gara è andata, infatti, deserta e l’Ato3 ha prorogato i servizi a Messinambiente. Ma per Ruggeri questa sentenza ha il sapore di un’ulteriore spinta per andare avanti, così come il commissario dell’Ato ha avuto conforto sul suo operato a Roma, nel corso dell’ultimo incontro avuto all’Antitrust, dove ha appreso che invece il Comune di Taormina ha prorogato i servizi a Messinambiente senza aver prima pubblicato alcun bando. Insomma, i nervi sono sempre più tesi e domani mattina, lo ricordiamo, a mezzogiorno si terrà il sit-in dei lavoratori di Messinambiente, organizzato dalla Fp Cgil, sotto la sede dell’Ato3.
Intanto c’è chi non cambia opinione sulla vicenda e sulla figura di Ruggeri in particolare ed è l’Orsa. «Se il Tar ha respinto il ricorso di Messinambiente contro il bando del 10 novembre 2010 con cui l’Ato3 tentava di affidare il servizio di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani – si legge in una nota – non significa affatto che l’Ato3 stia operando nell’interesse della collettività e dei lavoratori. Se la gara bandita dal commissario liquidatore dell’Ato3, andata deserta, si fosse conclusa con l’affidamento del servizio, il Tar avrebbe dovuto valutare le anomalie relative ai livelli occupazionali, in quanto, nel trasferimento d’appalto non si garantiva la ricollocazione di tutto il personale nell’impresa subentrante ma soltanto di un parte, “corrispondente nel numero e nelle qualifiche al personale specificato nella propria offerta”. In buona sintesi, le eventuali ditte partecipanti dovevano indicare nella propria offerta la quantità di personale da ricollocare, con buona pace dei nuovi disoccupati e in aperta violazione del contratto nazionale di settore che in questi casi prevede la riassunzione di tutto il personale a tempo indeterminato». L’Orsa parla di «gestione autarchica da parte dell’Ato3 che nella vicenda non si è preoccupata minimamente del futuro occupazionale delle maestranze ed ha snobbato il consiglio comunale producendo, con soldi pubblici, un bando che difficilmente si sarebbe potuto concludere con un regolare affidamento». Secondo il sindacato «è giunto il momento che alle promesse provenienti dall’Assessorato Regionale si aggiungano i fatti attraverso l’annunciata “rimozione” del commissario Antonio Ruggeri che a differenza dei lavoratori di Messinambiente a rischio disoccupazione, non avrà alcun problema a “ricollocarsi” in altro incarico da aggiungere alla collezione di tanti attualmente ricoperti».
