L'ing. della protezione civile regionale Salvatore Cocina: -E' da tempo che segnaliamo la gravità della situazione rispetto al dissesto idro-geologico del territorio e che chiediamo più attenzione: meno sagre e più prevenzione sul territtorio-.
“Se pensassimo meno all’immagine e più alla sostanza oggi non saremmo qui a parlare di morti, feriti e distruzione”. A due giorni della tragedia di Messina sud Bertolaso torna fare il punto della situazione con i giornalisti nella sala stampa della prefettura. Si delineano sempre più i contorni di un dramma che, come ribadito anche oggi dal sottosegretario, si sarebbe potuto evitare. Dramma al momento “raccontato” attraverso questi numeri: 21 morti accertati, 5 vittime identificate (tutte a Scaletta Zanclea); 500 sfollati, una quarantina i dispersi, 30 i feriti ricoverati negli ospedali cittadini; 1100 le unità di soccorso intervenute sui luoghi della tragedia.
“Gli uomini e i mezzi della protezione civile e di tutte le forze dell’ordine che sono intervenute, in totale 1100 unità, hanno continuato a lavorare per tutta la notte. E’ stata completata l’evacuazione di tutti gli sfollati riuniti nella scuola elementare di Giampilieri, adibito a centro di accoglienza. 500 le persone che complessivamente sono state trasportate con i pullman presso le strutture alberghiere della città. Tutti – sottolinea il rappresentante affiancato dal prefetto Alecci e dall’ing. Salvatore Cocina – hanno atteso con pazienza e relativa tranquillità che i nostri uomini provvedessero allo spostamento”.
Bertolaso ci tiene a precisare che la macchina dei soccorsi si sta muovendo al meglio, considerate le difficoltà di accesso via terra alle zone del disastro: “Ci sono evidentemente delle situazioni più critiche – commenta Bertolaso – ma non potrebbe essere altrimenti. Nel pomeriggio di ieri finalmente una squadra dell’esercito è riuscita a creare un piccolissimo varco che ha permsso di arrivare nelle zone di Altolia e Molino che sapete essere ancora quelle isolate. L’altra squadra, composto dai carabinieri, non è invece riuscita a proseguire a causa del fango che continuava a scendere con l’arrivo della pioggia”. Una pioggia incessante che, come aggiunge Bertolaso, ha creato problemi anche per tutta la mattina. “Abbiamo avuto difficoltà anche via aerea perchè gli elicotteri della protezione civile erano troppo grandi per atterrare lì. Fotunatamente però alla prime ore della mattina siamo riusciti a stabilire un ponte aereo attraverso l’impiego di elicotteri più piccoli. Abbiamo così portato viveri e acqua e fatto scendere a valle coloro che avevano più bisogno. Molti invece, soprattutto anziani, non hanno voluto abbandonare le loro abitazioni». Intanto si continua a scavare a più non posso soprattutto a Giampilieri e Scaletta Zanclea.
Questi i dettagli tecnici dell’operazione illustrati nella prima parte della conferenza che ha invece subito un’ “impennata” nel momento in cui ad essere chiamato in causa è stato l’ingegnere della protezione civile regionale Salvatore Cocina: quest’ultimo è stato infatti invitato a rispondere sulla gestione dei fondi destinati per l’area ionica all’indomani dell’alluvione del 2007 e sul perchè non siano stati tenuti in considerazione gli allarmi più volte lanciati dai sindaci della zona: “La Regione Sicilia nel 2007 ha stanziato tre milioni di euro per la zona che va da Taormina a Messina per alcuni interventi che ha realizzato la protezione civile, due anche a Giampilieri. E’ da tempo che segnaliamo la gravità della situazione rispetto al dissesto idro-geologico del territorio e che chiediamo più attenzione”. Inevitabile a questo punto chiedere all’ing. il perchè delle dichiarazioni della Prestigiacomo che ieri ha parlato di cattiva gestione dei fondi assegnati alla Regione e non di una mancanza di finanziamenti. Interviene però il commissario Bertolaso: “Questa conferenza è stata convocata per far il punto sullo stato dei soccorsi, e non per discutere della mancanza o meno di soldi. Detto questo ribadisco quanto dichiarato tempo fa: meno sagre e più prevenzione sul territtorio. Prima di tutto è necessario fare questo. Per la messa in sicurezza di tutto il territorio italiano servirebbero oltre 25 miliardi di euro”. Cocina dichiara infine che entro trenta giorni verrà fornito un dossier completo degli interventi effettuati.
E dunque sebbene il sindaco Buzzanca continui a dichiarare che oggi non è il momento delle polemiche ma solo dell’azione, 21 morti, 40 dispersi, la rabbia e il dolore di chi ha perso tutto e le tante responsabilità da accertare, rendono difficile non domandarsi e soprattuto non domandare “Perchè?”
