Giovedì scorso il caso dell'imprenditore di Brolo è finito ad Annozero.«Tremonti mi aveva promesso solidarietà nei confronti di Unicredit, Berlusconi mi ha additato come mafioso».
False promesse, accuse pesanti come macigni, solidarietà garantite ma mai effettivamente concretizzate, e una sordità, quella del sistema bancario nazionale, che fa male e lascia appese a un filo le sperenze di 300 lavoratori e di un imprenditore, Giuseppe Pizzino. La sua vicenda e quella della storica Camiceria Castello, con tanto di sciopero della fame a Milano, ha fatto il giro del Paese ed è finita sugli schermi della Rai giovedì scorso, nel corso della puntata di Annozero. Oggi arriva lo -sfogo- di Pizzino, contro il sistema e contro la politica che lo ha abbandonato.
–Dopo una settimana di sciopero della fame in Piazza Cordusio, Milano, sotto la sede centrale della UniCredit Group S.p.A., in segno di protesta contro la mancata assistenza del Sistema Bancario, quella che doveva essere un manifesto contro la scarsa attenzione di un Istituto di Credito, primo in Europa, verso la richiesta di collaborazione di un piccolo imprenditore, si tramuta, in un istante, in un’accusa di mafiosità nei confronti del sottoscritto.
Quello che è apparso nella trasmissione di AnnoZero del 22.10.2009 è solo la facciata di una realtà nazionale che oggi coinvolge migliaia di piccole e medie imprese sparse in ogni latitudine e longitudine del nostro Paese, quello che non è emerso in quei minuti di disperazione è ben altro, è un segno tangibile di come il potere finanziario riesca a schiacciare il potere politico e di Governo.
Dopo aver raggiunto telefonicamente il sottoscritto, nella serata del 29.09.2009, mentre si trovava ancora ricoverato al Policlinico Maggiore, l’On. Ministro Tremonti riferiva al Sig. Pizzino che nella giornata successiva lo avrebbe incontrato proprio in Piazza Cordusio per solidarizzare; all’indomani, all’arrivo del Ministro presso l’aeroporto di Linate, lo stesso viene bloccato da una telefonata del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che intima al Ministro di non raggiungere Piazza Cordusio perché il Sig. Pizzino sarebbe un mafioso; di fatto il Ministro Tremonti non raggiungerà Piazza Cordusio ed appronterà una conferenza stampa a Milano.
A riprova di quanto detto il video girato dal giornalista Rino Piccione, presente nel sito www.camiciacastello.com, copia della raccomandata a.r. del 14.10.2009 (inviata dal Sig. Pizzino inviata al Presidente Berlusconi, Onorevole Letta, Ministro Tremonti, Presidente Lombardo), copia della richiesta d’indagine del 05.10.2009 formulata dal Sig. Pizzino alla Prefettura di Messina, Certificato Antimafia, dei Carichi pendenti e Casellario Giudiziale del Sig. Giuseppe Pizzino.
Oltre al rischio d’impresa che ogni imprenditore si assume con dignità ogni giorno, sacrificando la propria vita per il proprio lavoro e per i propri dipendenti, il rischio ulteriore e non dichiarato è quello di vedere disonorata la propria onorabilità e la propria persona di fronte alla rivendicazione dei propri diritti costituzionali?
Grazie, Signor Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per il giudizio dato sulla mia persona. Grazie, Signor Ministro Tremonti per la solidarietà promessa e non manifestata-.
Giuseppe Pizzino
