Se n’è discusso ieri nel corso di un tavolo tecnico convocato dalla Soprintendenza a cui hanno partecipato l’assessore Scoglio e i tecnici del Comune

Il centro storico ha bisogno del “restyling”. O quantomeno di una buona cura ricostituente. Certo è che il degrado di oggi non è più accettabile. Di questo si è discusso ieri negli uffici di viale Boccetta, nel corso di un tavolo tecnico proposto dalla “padrona di casa”, la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali, e concertato con il Comune per discutere sulla riqualificazione degli edifici del centro storico messinese. La riunione, presieduta dal soprintendente Salvatore Scuto, ha visto la partecipazione di diversi rappresentanti dei due enti: erano presenti per l’Istituto di tutela dei beni culturali gli architetti Maria Mercurio, Orazio Micali, Alessandra Ministeri e per Palazzo Zanca, nei rispettivi ruoli di competenza, oltre all’assessore Gianfranco Scoglio, i tecnici ing. Carmelo Famà, Eleonora Giovinazzo, arch. Carmelo Celona, com. isp. sup. Aldo Bruzzano, Rosaria Augliera, Fernando Fiordilino, arch. Maria Canale, arch. Danilo De Pasquale. Il Soprintendente ha sottolineato l’indecoroso stato in cui versano molti edifici del centro storico con facciate fatiscenti, vetrine aggettanti, condizionatori, tende, insegne ecc., soffermandosi in particolare sulla definizione di ammissibilità di opere su immobili ricadenti in zona A1 del vigente Piano Regolatore Generale, che spesso alterano la lettura dei prospetti e degli elementi architettonici e artistici. Ha inoltre auspicato una fattiva collaborazione con i dirigenti dell’ente municipale per sanare sinergicamente una situazione che evidenzia purtroppo precedenti anni di scarso rispetto delle regole.

E a questo proposito Scoglio ha evidenziato la necessità di istituire un gruppo di lavoro per il redigendo Piano Particolareggiato. Nel corso della riunione è emersa anche la proposta, da tutti condivisa, di istituire adeguati incentivi a favore di chi dovrà sostenere spese per la manutenzione, affinché possano essere attivati gli improcrastinabili interventi. Si è concluso l’incontro con il comune intento dei partecipanti di individuare metodi e persone idonee a favorire il preventivo dialogo per affrontare i problemi messi sul tappeto in base alle emergenze.