Nel primo caso il sindacato ritiene necessario un incontro per chiarire il futuro dell'istituzione, mentre per i dipendenti Ipab chiede un incontro con il prefetto Alecci

E’ una richiesta be precisa quella avanzata dai segretari della Cisl e della Cisl Fp di Messina, Tonino Genovese e Saro La Rosa, affinché si avvii, nel più breve tempo possibile, «un tavolo di confronto,come previsto dall’accordo Amministrazione-Sindacati, per tentare di trovare soluzioni che si caratterizzino per economicità discontinuità, trasparenza e qualità».

Con riferimento alla relazione choc sulla gestione dell’Istituzione e inviata dall’ex commissario straordinario Gaspare Sinatra alla Procura generale della Corte dei Conti, a firma di Giovanni Calarco, nominato proprio da Sinatra nel gennaio scorso membro della commissione tecnica di consulenza e di gestione dell’Istituzione, i sindacati si mantengono cauti: «Non avendone copia – affermano – e non avendo la documentazione probatoria verosimilmente allegata, non siamo in condizione di esprimere un giudizio di merito, anche se non può non rilevarsi che le accuse contenute, se confermate nelle competenti sedi, sarebbero di una gravità inaudita».

Detto ciò però, i rappresentanti sindacali che dichiarano di aver sempre evidenziato le carenze del settore così come dell’Istituzione e dell’assessorato «che – affermano – nella nostra città, hanno di fatto delegato la gestione dei servizi alle cooperative, favorendo il clientelismo e alimentando generosamente le entrate delle imprese cooperative ma non ha assolutamente fatto crescere né la qualità, né la quantità dei servizi erogati».

Ma la Cisl interviene, chiedendo al più presto un tavolo di confronto con il prefetto Alecci,

per le mancate retribuzioni ai lavoratori dipendenti delle Ipab. Il riferimento è agli Istituti “Sciacca Baratta- di Patti, Fondazione Conservatori e Scandurra Riuniti di Messina, “Calderonio- di Santa Lucia del Mela, Casa Famiglia “Regina Elena- di Messina e la “Castiglione e Rusconi- Messina.

«La situazione finanziaria delle IPAB – si legge nella nota a firma dei segretari- riveste una emergenza assoluta in quanto i lavoratori non percepiscono stipendi fino ad accumulare, per alcune realtà, oltre due anni e nelle altre mediatamente da 14 a 5 mesi di arretrato»