Per il direttore generale dell'Atm Claudio Conte assolutamente inaspettato lo sciopero di questa mattina

Per il direttore generale dell’Atm Claudio Conte assolutamente inaspettato lo sciopero di questa mattina

Redazione

Per il direttore generale dell’Atm Claudio Conte assolutamente inaspettato lo sciopero di questa mattina

giovedì 06 Novembre 2008 - 09:45

La situazione è “rientrata- solo intorno alle 13.00 dopo le rassicurazioni che l'assessore Capone ha rivolto ai lavoratori, in attesa del pagamento di tre mensilità

Mattinata cruciale per il traffico cittadino a seguito della protesta inscenata dai dipendenti Atm che hanno impedito ai mezzi impiegati per il pubblico servizio di poter svolgere regolarmente la loro attività, bloccando il varco di via La Farina. La situazione è rientrata solo intorno alle ore 13.00, in seguito alle rassicurazioni che l’assessore Capone che per tutta la mattinata, con il direttore generale dell’azienda Claudio Conte, ha ascoltato le richieste dei lavoratori cercando di fornire loro delle plausibili rassicurazioni.

«Si è trattata di una manifestazione che non ci aspettavamo assolutamente – ci ha confessato il direttore generale – anche perchè proprio ieri era stata diffusa una circolare in cui i si specificava che entro la settimana si sarebbe avvenuto il pagamento degli stipendi, il tempo necessario affinché il denaro venga trasferito dalle casse della Regione a quelle dell’azienda».

Secondo Conte si è trattato di una protesta che i lavoratori avevano già intenzione di mettere in atto ma che, a suo avviso, poteva essere evitata, poiché la dirigenza, qualora venga chiamata in causa è pronta a dare ai lavoratori qualsiasi spiegazione, sostiene il direttore che, tuttavia, sembra escludere la possibilità che ad “infiammare- la situazione abbiano contribuito le dichiarazioni diffuse nella prima mattinata dai sindacati autonomi.

A detta degli esponenti di Ugl, OrSA, Cisal Faisa, Cisas Cub Trasporti, Rsu Atm, infatti, alcuni conti sembrerebbero non tornare. Le “cifra- sotto accusa è quella dei 2, 8 milioni di euro che proprio ieri, facendo tirare a molti, ma non a tutti, un sospiro di sollievo, la regione decideva di sbloccare permettendo all’Azienda trasporti municipalizzata di Messina di pagare ai propri dipendenti le mensilità arretrate.

L’annuncio dell’imminente arrivo da Palermo delle risorse Regionali spiegano però Alizzi dell’Ugl, Riposo dell’Orsa, Rinaldi della Cisal Faisa, Pirrera della Cisas, Piccolo della Cub Trasporti, e Burgio per Rsu atm, non serve a placare l’emergenza e non solo per la necessità, ormai evidente, di un riorganizzazione radicale dell’azienda, ma proprio perchè la somma “messa a disposizione- dal governo regionale risulta essere insufficiente a coprire le spettanze arretrate. Queste secondo gli esponenti sindacali, le cifre che devono essere riconosciute ai 700 dipendenti Atm: competenze di agosto 2008 circa 280.000 euro, stipendio e competenze di settembre 2008 circa 1.800.000 euro, stipendio e competenze di ottobre 2008 circa 1.800.000 euro.

Basta fare dunque un calcolo veloce, anche se non un semplice due più due, per rendersi conto di come manchi all’appello qualche “milione- per riuscire a “mettere una pezza- al “buco- finanziario dell’Azienda trasporti. «Non è un solo problema di stipendi, ad oggi nonostante le intese intercorse al tavolo regionale circa la presentazione dell’ATM del -Piano industriale- non ci è dato avere nessun elemento sul quale affrontare il ragionamento per il futuro dell’azienda e coinvolgere a pieno titolo l’Assessorato Regionale ai Trasporti che insieme al Comune è responsabile dell’efficienza del Trasporto Pubblico Locale».

Secondi gli esponenti dei sindacati autonomi, è palese ormai che «il Comune di Messina e la dirigenza dell’ATM non sono in grado di superare definitivamente la crisi che ha condotto l’azienda verso un tunnel senza sbocco, gli oltre 30 milioni di debiti rappresentano l’infausto curriculum dei vari C.d.A. le diverse Giunte Comunali e Dirigenti Aziendali ai quali si vorrebbe affidare il prossimo piano di produzione».

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