I rappresentanti sindacali Crocè e Pino accusano Ruggeri di non rispettare le norme del contratto nazionale rispetto alla riorganizzazione dell' “area tecnica”
Attacco a muso duro della Fp Cgil nei cofronti del presidente Ato3 Antonio Ruggeri (nella foto). La rappresentante sindacale Clara Crocè e il responsabile di settore Carmelo Pino, stigmatizzano il comportamento di Ruggeri che, affermano, «sembra diventato un padre-padrone che organizza ed emana ordini di servizio senza procedere al rispetto delle norme contrattuali». In particolare i sindacalisti contestano i criteri con cui si è proceduto alla parziale organizzazione della cosìdetta area tecnica sia sotto il profilo formale che sostanziale.
«Tali atti, infatti, essendo di grande rilevanza organizzativa, dovrebbero stabilire in modo chiaro le mansioni che i lavoratori devono espletare nel rispetto della normativa vigente, del CCNL applicato, degli gli atti amministrativi (in primis la pianta organica della Società), nonché di qualifica e competenze dei lavoratori.Nel recente procedimento organizzativo del lavoro non vi è stata contemplata una fase preventiva di concertazione con le rappresentanze sindacali».
Secondo quanto denuniciato da Clara Crocè, nonostante sia stata richiesta copia di tutti gli ordini di servizio impartiti dalla società d’ambito, l’organigramma della Società, la relazione sullo stato di sicurezza , nonché copia della convenzione ANCOL e di conoscere tutti gli atti relativi ai servizi esternalizzati alle varie cooperative, il presidente non ha dato alcuna risposta. «Non è neanche risolto il problema dell’orario di lavoro non può essere infatti consentita – aggiungono – la violazione della regola che l’orario di lavoro debba essere uguale per tutti i dipendenti siano essi tecnici che amministrativi senza alcuna distinzione. Non può consentirsi che alcuni dipendenti siano esentati sic et simpliciter dal rispetto di una regola talmente importante». La Fp Cgil annuncia dunque che in mancanza di risposte avvierà azione legale per chiedere la condanna per comportamento antisindacale del presidente Ruggeri.
