Presto un incontro dei sindaci del Distretto col direttore dell'Ausl 5

Il futuro dell’ospedale di Sant’Agata Militello come pure quello degli altri due presidi ospedali dell’area dei Nebrodi, secondo i criteri stabiliti dalla rimodulazione della rete ospedaliera in Sicilia, è ancora “incerto-. Si parla, infatti, di accorpamento funzionale dei sette nosocomi dall’Azienda 5 di Messina, in tre presidi ospedalieri che integrano le funzioni al loro interno.

Secondo una delle ipotesi, i tre presidi ospedalieri verrebbero accorpati fra loro con una destinazione specifica: area chirurgica, medica, materno infantile e riabilitativa-lungodegenza per soggetti neurolesi e in coma vegetativo. Il primo passo è, a scapito certamente dei cittadini, il cosiddetto -taglio- dei posti letto. Negli incontri effettuati nel territorio dal presidente della commissione Sanità dell’Ars, on. Nino Beninati e dal vice, on. Giuseppe Laccoto, è stato assicurato che nei tre presidi dell’area nebroidea non sarebbero stati apportati tagli consistenti, ma soltanto qualcuno irrilevante.

A riguardo il sindaco di Sant’Agata Miltello, dott. Bruno Mancuso, capofila del distretto sanitario 31 ha affermato: «quanto prima ci incontreremo col direttore generale dell’Asl 5 Salvatore Furnari. al quale torneremo a chiedere di non effettuare ulteriori tagli ai posti letto ed ai servizi, perché fin troppi ed in maniera arbitraria, ne sono stati effettuati negli anni passati. …L’ospedale di Sant’Agata Militello vuole mantenere le unità operative sanitarie che sono operative da anni e che producono oltre ad un notevole indice di occupazione anche dei servizi di qualità. Chiediamo il servizio di rianimazione e l’unità di terapia intensiva coronarica, servizi peraltro già assegnati, ma mai attivati».

Alberto Visalli