Accolto il ricorso di Trevi Spa e Demoter sulla gara per l’allargamento delle banchine Vespri e Colapesce, a suo tempo aggiudicata al raggruppamento Tecnis Spa: l’Authority dovrà sborsare oltre 50 mila euro di risarcimento. Ma i lavori andranno avanti
E’ un fulmine a ciel sereno quello che ha colpito l’Autorità portuale due giorni fa. Il Tar di Catania, infatti, ha annullato l’aggiudicazione dei lavori di allargamento delle banchine Vespri e Colapesce, la cosiddetta maxibanchina da 455 metri ormai quasi completata, accogliendo il ricorso presentato dal raggruppamento composto dalla Trevi Spa di Cesena e dalla Demoter Spa di Messina. L’appalto fu aggiudicato nel luglio 2006 all’Ati guidata dalla Tecnis Spa e composta dalle imprese Cogip srl, Silmar srl e Sigenco Spa.
Nel dettaglio, il Tar ha disposto l’annullamento della delibera di aggiudicazione deill’appalto, dei verbali della commissione di gara e in particolare di quello del 28 dicembre 2005 che riteneva ammissibile l’offerta tecnica della Tecnis. Un’offerta che presentava un’anomalia, per la quale l’impresa forniva nel marzo 2006 delle giustificazioni: annullati anche i verbali nei quali l’Authority riteneva idonee quelle giustificazioni e in particolare quello del 8 agosto 2007 con cui la commissione di gara riteneva non anomala l’offerta. Ma soprattutto, viene annullato il contratto d’appalto stipulato tra l’Autorità portuale e la Tecnis e con esso la consegna dei lavori del 10 agosto 2007.
Il danno economico per l’Authority è ingente: l’ente presieduto da Dario Lo Bosco, secondo la sentenza del Tar, dovrà sborsare 42 mila euro per il risarcimento del cosiddetto “danno curriculare” più 8 mila euro di spese legali, oltre le spese di consulenza tecnica. Una bella batosta. Ma quello che a questo punto ci si chiede è: cosa succederà alla maxibanchina? I lavori, come spiega il Rup del procedimento, l’ing. Massimiliano Maccarone, «sono ormai in via di completamento, per il 70 per cento sono stati eseguiti e il 30 per cento rimanente è in gran parte costituito da rifiniture. Manca solo la parte della banchina dedicata agli aliscafi». Secondo Maccarone i lavori non verranno bloccati, ma è chiaro che la vicenda verrà approfondita dall’ufficio legale, che valuterà le condizioni per un più che probabile ricorso al Cga.
