Inchiesta sulla finanza derivata: indagati per truffa la BNL e due dirigenti della stessa banca

Inchiesta sulla finanza derivata: indagati per truffa la BNL e due dirigenti della stessa banca

Inchiesta sulla finanza derivata: indagati per truffa la BNL e due dirigenti della stessa banca

giovedì 27 Maggio 2010 - 14:37

Nel registro degli indagati la Procura di Messina aveva già iscritto sei funzionari di banca

Nuovi importanti sviluppi nell’inchiesta sulla finanza derivata cioè sulle

clausole occulte applicate su contratti milionari stipulati fra banche ed enti pubblici. Su queste clausole e sui danni che potrebbero aver causato alle già asfittiche casse pubbliche sta indagando la Procura di Messina che nei mesi scorsi aveva incaricato la Guardia di Finanza di eseguire un sequestro di atti nella sede centrale della BNL a Roma. Oggi il sostituto procuratore della Dda, Vito Di Giorgio ha allungato l’elenco degli indagati dell’inchiesta Nell’apposito registro sono stati iscritti la Banca Nazionale del Lavoro, con l’ipotesi di reato di truffa aggravata commessa da dipendenti e funzionari, il dirigente della Direzione Generale di Roma del settore Pubblica Amministrazione, Giuseppe Pignataro, 53 anni ed il dirigente della Divisione Corporate sempre della stessa Direzione Generale, Roberto Antolini 48 anni. Pignataro ha il compito di curare i rapporti fra l’istituto di credito e le pubbliche amministrazioni. Antolini, invece, è incaricato di predisporre i contratti che poi la BNL sottopone agli enti pubblici. Anche per loro l’ipotesi di reato è di truffa aggravata.

Prima della BNL e dei due dirigenti dello stesso istituto altri sei funzionari di banca erano stati indagati nell’ambito della stessa inchiesta. Si tratta

di Vincenzo Di Benedetto, 52 anni, di Malvagna; Fabio Cacia, 41 anni, di Catania; Angelo Squadrito, 53 anni, di Messina; Fabio Gallo, 43 anni, di Pescara; Carmelo Spina, 61 anni, di S. Alfio in provincia di Catania e di Edoardo Catalano, 51 anni, di Napoli.

L’inchiesta era stata avviata dalla Procura dopo alcune segnalazioni di irregolarità nei contratti. Le indagini puntano a stabilire se le clausole abbiano causato gravi danni economici agli enti pubblici. Ad esempio attraverso alti tassi o commissioni implicita.

Questo potrebbe accadere perché le clausole occulte sono conosciute ad una sola delle parti, in questo caso alle banche, che mettevano le pubbliche amministrazioni con le spalle al muro costringendole a versare

somme di denaro ingentissime.

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