Si lavora sul fronte dell’assistenza sociale ma l’assessore Aliberti spiega: «La vera emergenza ora è la casa»

Si lavora sul fronte dell’assistenza sociale ma l’assessore Aliberti spiega: «La vera emergenza ora è la casa»

Si lavora sul fronte dell’assistenza sociale ma l’assessore Aliberti spiega: «La vera emergenza ora è la casa»

martedì 27 Ottobre 2009 - 12:36

Nuovi provvedimenti dell’assessore alle politiche sociali Pinella Aliberti al termine della riunioni di questa mattina con i dirigenti di Asp e cooperative sociali. Presidi medici ridotti a due, uno per la zona nord, l’altro a sud. Medicinali consegnati a domicilio ma con prescrizione medica “controllata”. «L’emergenza è passata ora dobbiamo “irregimentare” la situazione» commenta la Aliberti

Ultima riunione operativa in Prefettura: questa mattina, infatti, l’assessore alle politiche sociali Pinella Aliberti ha incontrato i vertici dell’Asp e delle cooperative sociali per discutere ed organizzare il post-emergenza, che la rappresentante della giunta Buzzanca definisce un momento di «irrigimentazione delle condizioni degli sfollati». « Nelle strutture alberghiere dove sono ospitati gli abitanti dei comuni alluvionati – afferma la Aliberti – stiamo cercando di gestire al meglio una fase che non è più da definire di emergenza e che dunque va organizzata in modo diverso. Ci è capitato di sentire delle lamentele da parte di queste persone ma sto cercando di far capire loro come la condizione di sfollato non debba diventare uno “status” e soprattutto non può essere un “pass” per pretendere qualsiasi cosa».

L’assessore, infatti, ci spiega che nel corso delle sue “visite silenziose”, così come le definisce, effettuate nelle ultime giornate nei vari alberghi, si nota chiaramente come i cittadini siano confusi soprattutto a causa di chi, dall’esterno, cerca di approfittare delle loro debolezza: «Mi riferisco cioè a terze persone che tentano di “sostituirsi alle istituzioni” alimentando negli sfollati false illusioni, facendo credere loro, proprio perché sfollati, di poter ottenere e pretendere tutto. E’ una forma di sciacallaggio a dir poco vergognosa mirata solo a creare ulteriore malessere. Unici interlocutori devono essere solo i rappresentanti istituzionali».

I provvedimenti. «Continuiamo a garantire ai nostri ospiti tutti i confort necessari ma in modo diverso rispetto a prima, soprattutto sul fronte del sostegno medico». Nella prima fase, infatti, ogni singola struttura alberghiera era dotata di un presidio medico disponibile 24h24: da ieri sera sono invece sono stati istituiti due presidi, uno per la zona nord, al Capo Peloro Resort e uno per la zona sud all’Hotel Europa: «I medici hanno adibito la loro stanza d’albergo a zona di soccorso per intervenire in caso di situazioni urgenti che riguardino solo ed esclusivamente gli alluvionati e sono reperibili dalle 20 alle 8 del mattino successivo. Dalle 8 in poi, invece, abbiamo predisposto in ogni albergo un banchetto in cui gli operatori di varie cooperative saranno a disposizione per accogliere le richieste di medicinali che necessitano di prescrizione. Saranno sempre gli assistenti sociali a recapitare i medicinali ai diretti interessati, come un vero e proprio servizio a domicilio. Da questo momento in poi però, verranno prescritti solo i prodotti che “normalmente” necessitano di ricetta».

Accorgimenti che, come spiega la Aliberti, servono a porre un freno alle richieste avanzate dagli sfollati che rischiano altrimenti di essere esagerate: «Fino ad ora abbiamo garantito loro ogni cosa, e continueremo a farlo ma , lo ribadisco, diversamente, perché bisogna capire che la situazione, via via deve stabilizzarsi. Quando si ha a che fare con una massa di persone è necessario che ci siano delle regole e soprattutto che vengano rispettata. Ecco perché sono convinta che ormai la vera emergenza non sia più quella strettamente sociale, ma piuttosto il bisogno di questa gente di riconquistare la normalità delle mura domestiche: la vita in albergo, adilà di “coccole” e attenzioni per cercare di ricreare un ambiente familiare, non sarà mai come la quotidianità della propria casa».

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