Questa l’attuale situazione in provincia secondo lo studio delle federazioni pensionati Cgil, Cisl e Uil realizzato da TeresaTriolo
Questa mattina alla Camera di Commercio, alla presenza dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Messina, Lillo Oceano, Tonino Genovese e Costantino Amato, è stato presentato uno studio elaborato da una studentessa, Teresa Triolo, per conto delle Federazioni dei Pensionati delle sigle sindacali. Dati e grafici che tracciano l’identikit degli anziani in provincia di Messina.
“La ricerca – ha spiegato la stessa Teresa Triolo – nasce dall’esigenza di avere dei dati che riguardassero il comune e la provincia di Messina considerato che i dati Istat si fermano a livello regionale. Dati che poi possono essere utilizzati dalle parti sociali o da chi vuole programmare aiuti e assistenza agli anziani”.
“Il fattore umano, la popolazione, presenta ben quattro deficit – ha esordito Carmelo Muscolino, segretario generale della FNP Cisl di Messina – deficit rappresentanti dal declino demografico, un allarmante saldo migratorio, lo squilibrio intergenerazionale, il progressivo invecchiamento. Messina, in otto anni, ha perso il 3% della popolazione, 9.800 giovani ogni anno lasciano la città. Ci sono 140 anziani ogni 100 under 14. Il 25% della popolazione è anziana. Sono i segni inequivocabili e inquietanti di una forte fragilità che, se non dovesse trovare adeguate iniziative di contrasto e di inversione di tendenza, porterebbe ad un declino senza speranze. E’ per queste ragioni che SPI, FNP e UILP, d’intesa con le confederazioni, porteranno avanti, nei confronti dell’Assessorato Regionale alla famiglia ma anche dell’ASP e dei Comuni della provincia, una strategia di stimolo e confronto affinchè le risorse disponibili e da reperire con una più efficace progettualità, siano impiegate per le esigenze prioritarie e quindi per le fasce di povertà estrema, per i non autosufficienti, per gli anziani soli e per persone in condizione di forte disagio”.
“Da questa analisi sulle condizioni di vita dei pensionati nella provincia di Messina – ha sottolineato Giuseppe Locorotondo, segretario generale Spi Cgil Messina – emerge con forza che la stragrande maggioranza, circa il 65%, vive con una pensione al di sotto dei 700 euro. Appare inoltre forte la differenza tra pensioni erogate al Nord e quelle in Sicilia. Questo significa, al di là di chi sosteneva che bisognava reintrodurre le gabbie salariali, già al sud esistono da tempo differenze enormi tra pensioni e salari. Altra differenza marcata esiste tra uomini e donne: le donne percepiscono circa il 50% della pensione rispetto agli uomini”.
“La ricerca evidenzia la condizione di difficoltà e disagio in cui versano gli anziani della nostra provincia – ha detto Carmelo Catania, segretario generale della Uilp Uil – A fronte di una popolazione povera e insicura, bisognevole di un sistema di protezione sociale funzionante, adeguato ai bisogni, alle reali necessità, troviamo delle istituzioni, a tutti i livelli, incapaci di garantire un sistema di tutela sociale efficiente. L’improprio utilizzo delle poche risorse disponibili tende a continuare a indebolire tutta una classe sociale già di suo in serie difficoltà, lasciandola nel più totale abbandono. Le federazioni dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil qualora non si verifichi un cambio di tendenza, scenderanno in campo, se necessario, con iniziative eclatanti, per contribuire a realizzare una società più giusta, per garantire a ogni uomo la meritata dignità”.
Questo dunque il quadro: Anziani tanti, poveri e insicuri.
(foto Sturiale)
