Messinambiente verso la messa in liquidazione? La Cgil annuncia lo stato d’agitazione

Messinambiente verso la messa in liquidazione? La Cgil annuncia lo stato d’agitazione

Messinambiente verso la messa in liquidazione? La Cgil annuncia lo stato d’agitazione

lunedì 02 Maggio 2011 - 16:40

La prossima assemblea dei soci potrebbe decretare la “fine” dell’azienda di via Dogali. Il sindacato: pronti alla mobilitazione, a partire dallo sciopero generale del 6 maggio

Liquidazione sì, liquidazione no. Il “dilemma” sul futuro di Messinambiente continua, tra annunci, assemblee e una decisione che sembra solo rinviarsi di mese in mese. La giunta comunale ha chiesto agli uffici di calcolare il valore patrimoniale dell’inceneritore di Pace, bene immobile che “dovrebbe” essere trasferito alla società amministrata da Armando Di Maria per ricapitalizzarla. “Dovrebbe” perché al tempo stesso pare che gli uffici di Messinambiente siano stati “mobilitati” per preparare la messa in liquidazione. Ed è questo a preoccupare la Cgil, che annuncia «un nuovo periodo di agitazione». Il sindacato, nell’ambito delle iniziative in preparazione dello sciopero generale del 6 maggio, ha incontrato i lavoratori dell’azienda di raccolta rifiuti. Grande il disappunto e la preoccupazione manifestati da tutto il personale per la decisione dell’amministrazione comunale e dell’Ato3 di mettere in liquidazione la società, decisione che viene data, a questo punto, per scontata. «Vista la mancanza di prospettive e di dialogo con l’amministrazione comunale – si legge in una nota della Cgil – l’attivo dei delegati ha deciso di avviare una serie di iniziative di protesta che partiranno con una massiccia partecipazione allo sciopero del 6 maggio e alla manifestazione collegata che si terrà a Milazzo».

«I lavoratori – spiegano Clara Crocè, segretario generale della Fp Messina, e Carmelo Pino, responsabile di settore – sfileranno in corteo compatti e con una forte visibilità a fianco ai colleghi degli altri Ato per rivendicare il dirtto a non pagare gli errori e le sottovalutazioni delle amministrazioni locali e i ritardi della politica e per fermare i progetti di esternalizzazione». Le iniziative di protesta proseguiranno anche dopo il 6 maggio con l’avvio delle procedure di raffreddamento, l’organizzazione di presidi e l’indizione di ulteriori giornate di sciopero. «In mancanza di risposte positive da parte dell’Amministrazione comunale – concludono Crocè e Pino – reagiremo con fermezza e determinazione fino a rivolgerci direttamente all’assessore regionale per chiedere chiarezza sul nodo Messinamebiente e risposte concrete ad un problema che non riguarda solo i lavoratori ma anche i cittadini che a causa di questa scelta del comune potrebbero trovarsi a subire gravi disagi in termini di servizio oltre che in termini di costi».

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