Finora gli “avvertimenti” della natura non hanno provocato vittime, ma bisogna intervenire in fretta. Due consiglieri comunali dell’Udc, Messina e Rizzo, chiedono a che punto sia l’iter procedurale per i lavori
I commissari si sprecano, le parole pure. Ma quando la natura ci invia dei segnali, ci dà degli avvertimenti, non possiamo voltarci dall’altra parte. E’ già successo con Giampilieri, e le conseguenze sono state devastanti. A Mili S. Marco la natura di segnali ne ha dati eccome. Nel passato, ma anche di recente, con l’alluvione del 10 marzo scorso e la paura ripresentatasi puntuale, nelle settimane scorse, insieme alle prime piogge più violente. Il Comune ha chiesto dei fondi per intervenire, ma la richiesta è rimasta tale, ed oggi a chiederne conto sono due consiglieri comunali dell’Udc, Enzo Messina e Mario Rizzo. «Il villaggio di Mili S. Marco – scrivono in un’interrogazione i due – è soggetto ad eventi calamitosi di notevole importanza, in quanto dalle colline sovrastanti a causa delle straordinarie precipitazioni verificatesi negli ultimi periodi, l’abitato è stato invaso da detriti franosi generando nella popolazione paura, con il dissesto idrogeologico che si evidenzia ad ogni evento piovoso. Nonostante i numerosi sopralluoghi effettuati dagli organi preposti per la tutela della pubblica incolumità, non è stato programmato alcun intervento strutturale necessario per la mitigazione delle acque, al fine di evitare ulteriori movimenti franosi. Tra i residenti è vivo il ricordo delle alluvioni verificatesi il 7 novembre 1974 ed il 4 ottobre 1996, nelle quali solo la buona sorte ha voluto che non ci fossero vittime , ma con notevoli danni materiali».
Il nubifragio del 10 marzo scorso è stata l’ultima goccia, che sembrava però dovesse aprire le porte ad i primi finanziamenti. «Tra il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Siciliana – ricordano Messina e Rizzo – il 30 marzo è stato sottoscritto un Accordo di Programma, finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico, nel quale è stato inserito il Comune di Messina. Il Comune di Messina il 26 agosto ha inviato al commissario straordinario delegato e al soggetto attuatore l’elenco delle priorità in virtù di quell’Accordo di Programma, indicando tra gli altri il villaggio di Mili S. Marco, per un intervento relativo alla messa i sicurezza dell’ abitato, per un importo complessivo di 1 milione 390 mila euro di cui 900 mila euro per lavori a base d’asta».
Ma tutto è rimasto fermo a quella richiesta. Nel frattempo «il ministro Prestigiacomo ha gìà nominato un commissario straordinario nella persona dell’ing. Santi Muscarà, il quale dovrebbe verificare le procedure ed eventuali inadempienze». Un commissario, l’ennesimo, nominato ad hoc per l’accordo di programma, che si va ad aggiungere a Lombardo e Buzzanca. «L’esperienza tragica di Giampilieri ci fa riflettere – affermano i due consiglieri dell’Udc – ricordando a tutti che a seguito dell’alluvione del 25 ottobre 2007, in presenza di un finanziamento di messa in sicurezza della via Palombara si è arrivati al devastante 1. ottobre 2009». Un’esperienza che non si vorrebbe rivivere a Mili S. Marco, dove gli avvertimenti, come detto, ci sono stati e non sono passati inosservati. Lecito, dunque, che Messina e Rizzo chiedano di «conoscere lo stato dell’iter procedurale, nello specifico se sono stati individuati il responsabile unico del procedimento ed il tecnico progettista dell’opera di messa in sicurezza e se ci sono eventuali motivi ostativi, poiché i cittadini residenti nel villaggio di Mili S. Marco chiedono certezze sui tempi, a salvaguardia della propria incolumità».
(foto Sturiale)
