Si è conclusa con sette rinvii a giudizio l’udienza preliminare dell’operazione Alba Chiara che aveva portato all’arresto dei presunti appartenenti al clan di S.Lucia sopra Contesse. Secondo gli investigatori della squadra Mobile il gruppo era dedito alle estorsioni ai danni di imprenditori, al traffico di droga ed alla detenzione di armi.
Il Gup Giovanni De Marco ha rinviato a giudizio al 13 marzo prossimo Giacomo Spartà, , Angelo Bilardo Giuseppe Cambria Scimone, Lorenzo Rossano, Francesco Russo, Raimondo Messina e Gaetano Nostro. Furono tutti arrestati dalla Polizia nel blitz scattato quattro anni fa.
A gestire le attività del clan era il boss Giacomo Spartà. Dal suo avvento quasi tutti gli imprenditori edili della zona sud erano costretti a pagare il pizzo per poter lavorare.
Ma gli uomini della Squadra Mobile individuarono una stalla a S.Lucia sopra Contesse dove gli affiliati si riunivano a decidevano le strategie da attuare. La Polizia piazzò una cimice all’interno del locale e per il gruppo fu l’inizio della fine. Gli investigatori intercettarono le discussioni in cui si parlava dell’arrivo da Campania e Calabria di partite di droga.
Ma un altro settore molto fiorente era quello delle corse clandestine di cavalli che permetteva al gruppo di introitare parecchio denaro che poi veniva reinvestito.
