Papardo, gli allagamenti nel reparto aperto appena cinque giorni fa

Papardo, gli allagamenti nel reparto aperto appena cinque giorni fa

Papardo, gli allagamenti nel reparto aperto appena cinque giorni fa

mercoledì 10 Marzo 2010 - 11:21

Pippo Crosca (Cgil): «Avevamo denunciato il rischio infiltrazioni, ma la direzione generale ci aveva assicurato che era tutto a posto». Giovanni Cocivera, medico del Piemonte: «Confermato quanto sia indispensabile il nostro ospedale»

Sotto i riflettori per i rischi legati alla sicurezza c’era finito l’ospedale Piemonte, ma a finire nell’emergenza è stato il Papardo. Con un episodio che ha dell’incredibile: come riportato nell’articolo in aggiornamento sui danni causati dal forte maltempo di questa notte, il Polo materno infantile del nosocomio della zona nord si è allagato, costringendo la direzione a chiudere il reparto e a trasferire tutte le pazienti in altri ospedali, tra i quali proprio il Piemonte. In un primo momento si era parlato di crolli, ma i Vigili del Fuoco, sul posto per accertamenti, sottolineano nell’ospedale «non si è verificato alcun crollo». L’aspetto incredibile e gravissimo è che il reparto coinvolto era stato aperto appena cinque giorni fa, presentato come un piccolo gioiello nel panorama ospedaliero della ginecologia.

In realtà, ci conferma Pippo Crosca della Cgil, «già nei giorni scorsi avevamo denunciato il rischio infiltrazioni nel nuovo Polo, ma la direzione generale ci aveva assicurato che era tutto a posto. Oggi il reparto è allagato, chiuso e le pazienti evacuate». Nella stanza del medico di guardia pare il livello dell’acqua abbia raggiunto i 50 cm. Una notizia che si commenta da sola. Inevitabili le reazioni dall’ospedale finito nell’occhio del ciclone in questi giorni, il Piemonte. Uno dei medici della struttura, il ginecologo Giovanni Cocivera, ci conferma che nelle prime ore della mattina sono arrivati alcune pazienti del Papardo e una è stata anche operata e sottoposta a parto cesareo. «Questo caso conferma quanto sia indispensabile il nostro ospedale – dichiara Cocivera – e soprattutto come sia impensabile ridurre il nostro reparto materno-infantile a meno di 24 posti. Tra l’altro vorrei che si pensasse a cosa significa, in una notte come quella passata, raggiungere il pronto soccorso del Papardo che, non lo dimentichiamo, si trova proprio su un torrente».

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