Da ieri sera l’impianto di illuminazione per i segnalamenti aeronautici è stato ripristinato. Ad intervenire la società Terna. Ora però è necessario capire cosa fare della struttura che sorge sulla spiaggia di Torre Faro che per l’amministrazione, al momento, rappresenta solo “una spesa senza alcun ritorno”
Riprende vita, anzi luce, il Pilone di Torre Faro. Come preannunciato qualche settimana fa dall’assessore alle politiche del mare Pippo Isgrò sulle pagine di Tempostretto.it, e come confermato anche ieri dall’ufficio stampa di Palazzo Zanca, sono stati avviati i lavori di manutenzione per il ripristino dei segnalamenti aeronautici posti in cima alla struttura.
Intervento che ha sortito effetti positivi già da ieri sera: chi infatti, volgendo lo sguardo verso la punta della Sicilia, ha avuto modo di soffermarsi ad osservare la Torre Eiffel dello Stretto, inaugurata il 15 maggio del 1956, avrà avuto modo di notare che le luce rossi di segnalazione che “addobbano” il Pilone sono state ripristinate e con esse, già da qualche giorni, anche parte dei fari che permettono di illuminare meglio i colori rossi e bianchi che lo ricoprono.
Le operazioni sono state eseguite dalla società Terna, con cui già da fine agosto l’assessore Isgrò aveva ripreso contatti per la formalizzazione del contratto di manutenzione. Una cifra quella stanziata per gli interventi effettuati non troppo costoso e che sicuramente nulla ha a che vedere con le altre spese di manutenzione ordinaria e straordinaria che annualmente l’amministrazione comunale dovrebbe sostenere per evitare l’abbandono del Pilone di Capo Peloro.
Una spesa fin troppo alta, come riconosciuto anche dallo stesso amministratore della giunta Buzzanca (intorno a 500 mila euro annui) che, soprattutto in questa fase, Palazzo Zanca non può permettersi di sostenere. Da qui la necessità di decidere, al più presto, il futuro di quella che potrebbe diventare una delle principali attrazioni turistiche di Messina, considerato anche lo scenario in cui si colloca, e che invece continua a rappresentare per il Comune un’ “uscita” senza alcun ritorno. Un futuro che tuttavia si va strettamente a legare a ciò che l’amministrazione stabilirà di fare per l’intero recupero dell’area circostante, anch’essa patrimonio dalle potenzialità non sfruttate.
E a questo proposito riteniamo doveroso segnalare le numerose segnalazioni, fotografiche e non, che giungono all’indirizzo mail della redazione, e attraverso cui i cittadini fanno presente tutto il loro disappunto nel denunciare lo stato di sporcizia e degrado dell’intera zona, abbandonata d’inverno così come d’estate. Nell’articolo successivo le immagini di alcuni lettori.
