Il popolo del No Ponte sfila per il centro della città: quasi duemila i manifestanti ieri pomeriggio

Il popolo del No Ponte sfila per il centro della città: quasi duemila i manifestanti ieri pomeriggio

Il popolo del No Ponte sfila per il centro della città: quasi duemila i manifestanti ieri pomeriggio

sabato 14 Maggio 2011 - 19:48

La richiesta: utilizzare le risorse pubbliche per la messa in sicurezza del territorio. IN FONDO ALL'ARTICOLO IL VIDEO CON LE INTERVISTE AI CITTADINI

Circa 2 mila le persone che hanno manifestando questo pomeriggio in pieno centro contro il Ponte sullo Stretto. All’iniziativa organizzata dalla “ReteNoPonte” hanno aderito partiti del centrosinistra, sindacati, associazioni, esponenti dei comitati degli alluvionati e semplici cittadini, anche se quasi nessuno ha esposto bandiere e simboli. Il corteo è partito da piazza Cairoli dove è dopo aver attraversato il centro della città. Sempre a Piazza Cairoli si sono esibiti i Kalafro, gruppo rap calabrese. «Manifestiamo contro un’opera completamente inutile – dice Tonino Cafeo, esponente della “Retenoponte” – e chiediamo che i fondi previsti per la costruzione del Ponte vengano destinati alla pianificazione delle tante opere infrastrutturali che mancano a Messina e nel resto della Sicilia. Auspichiamo inoltre che parte dei fondi Fas previsti per il Ponte vengano destinati ai messinesi colpiti dall’alluvione del 2009 che ancora ad oggi aspettano le risorse dalla Regione e dal governo nazionale». Per Luigi Sturniolo «si è ancora in tempo per bloccare l’iter. Investire sulla messa in sicurezza del territorio è molto più redditizio, oltre che utile. Col Ponte, per 6,3 miliardi di investimenti si ottengono 5 mila posti di lavoro, solo a Giampilieri, con 40 milioni, si è arrivati a 250».

Secondo i manifestanti «il Ponte solo nell’ultimo anno è già costato ben 110 milioni di euro mentre restano bloccati dal Governo i Fondi Fas destinati agli alluvionati. Anche sul piano occupazionale dei 125 addetti alle trivellazioni e carotaggi, che si stanno effettuando in città, solo sei sono messinesi mentre un centinaio di posti di lavoro si sono persi con la chiusura dell’Officina Grandi Riparazioni Ferroviarie. I costi del Ponte, e soprattutto le opere collegate, sono poi lievitati da 6 miliardi e 300 milioni a 10 miliardi ed ancora non e’ stato presentato il progetto definitivo della mega opera da parte di “Eurolink”, il General Contractor per conto della società “Stretto di Messina”».

IN FONDO ALL’ARTICOLO IL VIDEO CON LE INTERVISTE AI CITTADINI

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