Nei progetti un'azione complessiva di risanamento della zona che favorirà la fruizione di una delle parti di territorio meno conosciute della città
Giornate piene di appuntamenti quelle in riva allo Stretto per l’assessore regionale ai lavori pubblici Nino Beninati, che dopo aver preso parte ieri al convegno organizzato da Legambiente per discuetere della questione del dissesto idro-geologico del territorio, in qualità di coordinatore del comitato interistituzionale per la redazione di un “Piano rischi regionale”, ha partecipato al sopralluogo di questa mattina al Torrente Badiazza.
Beninati, accompagnato dal sindaco Buzzanca, dall’assessore Rao e dal presidente della V Municipalità Alessandro Russo, ha constatato di persona l’andamento dei lavori di riqualificazione dell’alveo dell’omonimo torrente. Alla verifica sullo stato dei lavori hanno preso parte anche il dirigente del dipartimento risanamento, arch. Maria Canale, ed i direttori dei lavori ing. Puccio Puglisi e Domenico Majolino.
Il cantiere della Badiazza era stato consegnato un anno fa, il 10 novembre del 2008, alla ditta Sidoti di Montagnareale in Ati con l’impresa Gangemi, aggiudicatrice dell’appalto di 8 milioni e 500 mila euro. I lavori dovranno essere completati in due anni, prevedendo non solo la riqualificazione viaria che sarà attuata a partire dal sito di S. Maria della Scala lungo il corso del torrente Badiazza, fino quasi all’innesto con la parte già coperta in prossimità della piazzetta di Ritiro, ma anche quella per i tre affluenti Saggio, Vallonazzo e Cavaliere con i relativi nuclei abitativi.
Non solo viabilità, ma una azione complessiva di risanamento che tenderà a favorire la fruizione di un territorio fra i meno conosciuti, e più suggestivi a ridosso della città. Il risanamento e la riqualificazione sono affidati sia alle tipologie urbanistiche adottate, che all’uso dei materiali; è prevista infatti una pista ciclabile che, dall’innesto dalla via Palermo, porta fino alla restaurata Badiazza, sviluppandosi lungo un percorso punteggiato da alcune aree di sosta attrezzate a verde, senza interventi pervasivi. Lungo circa i due chilometri e mezzo, dell’estensione totale dell’area d’intervento, saranno realizzate due piste carrabili arginali separate (una per argine) in conglomerato colorato; il corso dell’intero torrente e parte di quello degli affluenti saranno regimentati dal punto di vista idraulico, con vasche di calma, piano di scorrimento e muri d’argine in materassi di pietrame.
In prossimità dei nuclei abitati di S. Andrea e della confluenza con la via Palermo sono previste alcune cosiddette “piastre-nodo”: in sostanza dei modi innovativi di copertura “finestrata” di brevi tratti torrentizi che ne favoriranno l’ispezionabilità e faciliteranno la vita di relazione dei residenti. Con successivo progetto di completamento sarà impiegata la pietra, sia nei paramenti che nei lastricati stradali, nell’ambito di queste piastre-nodo.
(foto Dino Sturiale)
