A San Raineri bonifica dell’ex-campo Rom, si comincia dall'amianto

A San Raineri bonifica dell’ex-campo Rom, si comincia dall’amianto

A San Raineri bonifica dell’ex-campo Rom, si comincia dall’amianto

lunedì 04 Aprile 2011 - 14:06

Nuova importante giornata per il futuro della Zona Falcata, dove questa mattina sono stati avviati i primi interventi di bonifica. Nel capoluogo invece attendeva la firma per la consegna dei lavori di demolizione dell'ecomostro ma al momento non arriva nessuna conferma ufficiale circa l'avvenuta firma

Il primo obiettivo è stato centrato. L’operazione di sgombero e demolizione del campo nomadi di San Raineri, come ampiamente documentato in questi giorni, è stata portata a termine con successo: il “Villaggio Fatima” è stata liberato in un after hour durato oltre 12 ore, la “pulizia” dello spazio prima occupato da roulotte e baracche è avvenuta in appena un’ora e trenta. Una pratica che si è cercato di chiudere nel più breve tempo possibile soprattutto in vista di un’altra importante data, quella di oggi: a Palermo infatti si sarebbe dovuto procedere alla firma per la consegna dei lavori di abbattimento dell’Ecomostro di San Raineri, con il raggruppamento di imprese costituito dalle società “Bonifiche Spa” e “Natura Srl”. Il condizionale però è d’obbligo perché al momento non arriva nessuna conferma ufficiale circa l’incontro. Secondo il programma si dovrebbe partire con lo smantellamento e la demolizione degli uffici e i locali annessi all’impianto, oltre al ripulire dai rifiuti gli spazi circostanti. Subito dopo sarà avviato il progetto di “cancellazione”. La gara d’appalto, lo ricordiamo, è stata espletata lo scorso venerdì, ponendo una prima importante tappa sul cammino che si spera possa portare al completo recupero del waterfront. Un recupero che ci si augura “sposarsi” con i veri bisogni della città e soprattutto dei cittadini, e non diventare oggetto del desiderio di pochi “eletti” .

Questa mattina, come annunciato dall’assessore Isgrò già lo scorso venerdì nel corso delle fasi di lavoro del grande escavatore della ditta Demoter che ha spazzato via 22 anni di vergogne, è iniziata la raccolta del materiale ottenuto dalle demolizioni per il successivo conferimento in discarica. L’Autorità Portuale avrà il compito di quantificare i materiali raccolti e i costi necessari. Prima di ogni cosa si è però proceduto alla raccolta dell’amianto, secondo le procedure di legge, “confezionato” da una ditta che si occupa dello smaltimenti dei rifiuti speciali. Il passo successivo sarà invece quello di rendere impraticabile il terreno su cui prima sorgeva l’accampamento Rom, praticando nello stesso dei grossi fori (mediante un martellone) che renderanno impossibile il “soggiorno” di altri ospiti.

Un lunedì importante non solo sul piano del programma degli interventi di recupero per la zona Falcata, ma anche sotto il punto di vista umano. Oggi infatti per le famiglie rom che nella notte tra giovedì e venerdì hanno abbandonato il campo, inizia la prima vera settimana nelle nuove case dove trascorreranno i prossimi 18 mesi, in attesa che prenda il via il progetto di autocostruzione che porterà gli stessi nomadi a realizzare le future abitazioni in cui vivranno in modo definitivo. Un’importante punto di partenza per le otto famiglie trasferite al villaggio Matteotti (Annunziata) e per quelle che temporaneamente (si parla di una settimana) occuperanno i locali dell’ex-istituto comprensivo Manzoni del villaggio Santo Bordonaro, dove dopo un’accoglienza non certo idilliaca da parte dei cittadini, la situazione è ora sotto controllo: non sono infatti mancati gesti di solidarietà anche da parte dei residenti della zona che avendo personalmente constato le iniziali condizioni di degrado della struttura, hanno offerto beni di prima necessità ai rom, soprattutto a mamme e bambini.

Unico “neo” dell’intera operazione, infatti, il mancato sopralluogo nei locali della scuola del villaggio, ormai in disuso perché priva dell’agibilità, individuata come sito idoneo alla temporanea “sosta” delle famiglie che, per motivi “tecnici”, attendono il trasferimento in altra zona. Un’accelerazione dettata forse dall’intenzione di rispettare la tabella di marcia anche in vista dell’odierna consegna dei lavori, la cui firma, come detto, era stata programmata per oggi. Per la serie: Palermo chiama, ma Messina risponde.(EDP)

(foto Sturiale)

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