Si discuterà della situazione delle piccole e medie imprese nel panorama della nuova economia del paese. Intanto in città Cgil, Cisl e Uil siglano l’accordo con Palazzo dei Leoni per l’erogazione dei 400 mila euro del fondo anticrisi stanziato dalla provincia per le famiglie messinesi
Spetterà all’imprenditore messinese Giuseppe Pizzino, del gruppo Castello, protagonista dello sciopero della fame durato oltre una settimana di fronte i cancelli della Unicredit Group, “aprire” la puntata di ”AnnoZero” in onda domani su Raidue. Argomento portante della trasmissione sarà infatti quello dei problemi di piccole e medie imprese della nuova realtà economica nazionale.
Pizzino fornirà la propria testimonianza, dando il via ad un dibattito sicuramente acceso. Per chiarezza ricordiamo brevemente le “tappe” della protesta inscenate dall’imprenditore originario della provincia messinese. Il muro contro muro tra Pizzino e l’amministratore delegato dell’istituto bancario Alessandro Profumo, ha inizio a seguito della mancata concessione all’azienda di un prestito necessario per proseguire l’attività. Da giorno 24 settembre Pizzino, inizia dunque a soggiornare in pianta stabile a piazza Cordusio in attesa di una risposta da parte dei vertici della banca a cui invia anche numerose lettere di disappunto.
Tanta la solidarietà mostrata in quei giorni a Pizzino da parte degli oltre 300 dipendenti dell’azienda, da parte del mondo sindacale, di quello politico (intervenuti anche il presidente della regione Sicilia Lombardo e della provincia Ricevuto), e persino da parte del ministro dell’economica Tremonti, le cui parole si sono poi rivelate determinanti per porre fine al “braccio di ferro”. L’apertura da parte dell’Unicredit giunge infatti giorno 30 settembre a poco distanza dall’intervento del rappresentante del governo nazionale. Al termine della protesta la decisione “irrevocabile ed immediata” da parte di Pizzino di rassegnare le dimissioni da a.d. della Castello Srl e da direttore generale della Spa Piazza Castello, ribadendo però la volontà di voler proseguire la propria battaglia da libero cittadino e denunciando con forza lo scarso interesse mostrato dal sistema bancario nei confronti delle piccole e medie imprese.
E rimanendo in tema di impresa, buone notizie giungono invece dal mondo sindacale in merito all’accordo siglato ieri alla Provincia da Cgil, Cisl e Uil per l’erogazione dei 400mila euro del Fondo anticrisi che Palazzo dei Leoni ha stanziato per le famiglie messinesi su sollecitazione del Tavolo anticrisi con i sindacati. Altrettanti saranno i finanziamenti che verranno contestualmente destinati a sostegno delle imprese. -La dimostrazione pratica che seppure nelle ristrettezze delle casse dei nostri enti locali se c’è la volontà di intervenire qualcosa si può fare. E che invece la volontà di fare è mancata in tutti quelli che si sono limitati a spiegarci che la crisi non c’è, non ha avuto effetti sul nostro territorio dimenticando o ignorando i dati sulla disoccupazione-, commenta Oceano. Fino a 500 euro il contributo per nucleo familiare con precedenza per le famiglie colpite dall’alluvione del primo ottobre per sostegno all’abitare e dei servizi educativi e scolastici.
L’accordo arriva a conclusione di una prima fase di lavori tra l’assessore
provinciale al lavoro Renato Fichera e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil che adesso auspicano di ottenere risultati analoghi con le altre amministrazioni locali, su tutte il comune di Messina. -Fondamentale adesso proseguire in questa direzione dialogando con tutti gli enti locali, con i Comuni oltre che con la Provincia per individuare ulteriori misure e strumenti a sostegno del lavoro e dei livelli occupazionali-, spiega Isabella Calì, responsabile provinciale della Cgil dell’Unità anticrisi.
Il 10 novembre Cgil Cisl e Uil incontreranno nuovamente l’assessore per proseguire il confronto e dare concreto avvio alle procedure anche se è già stata fissata la data del 15 novembre per la pubblicazione del bando per la richiesta di contributo che verrà erogato sulla base dell’ Isee previsto per l’anno 2009 così da registrare il calo nel reddito in seguito a licenziamento o cassa integrazione.
Nella foto Pizzino durante lo sciopero della fame.In basso correlati tutti gli articoli della protesta
