Sciopero della fame ad oltranza per le due precarie della scuola “accampate” a Piazza Municipio. Chiedono di parlare con Berlusconi

Sciopero della fame ad oltranza per le due precarie della scuola “accampate” a Piazza Municipio. Chiedono di parlare con Berlusconi

Sciopero della fame ad oltranza per le due precarie della scuola “accampate” a Piazza Municipio. Chiedono di parlare con Berlusconi

martedì 15 Settembre 2009 - 09:17

Giorno 22 nuovo incontro regione-sindacati. In città continua il digiuno di Letizia Sauta e Rosaria Marchetta. Preoccupazione di Graziamaria Pistorino(Flc-Cgil): «Non sono intenzionate a fermarsi, pretendono di parlare con il presidente del consiglio». Solidarietà di Pippo Rao e di tutto il Pd messinese

Scuola ancora in fermento. Dopo il grande corteo tenutosi ieri a Palermo, con partenza da Piazza Marina e arrivo di fronte la sede della presidenza della Regione, questa mattina si cerca di fare il punto della situazione. Dall’incontro tenutosi ieri al termine della manifestazione e che a visto a confronto l’assessore regionale alla programma Gaetano Armao e i rappresentanti sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Confsal, è stato fissato un ulteriore incontro per discutere ed intervenire contro i tagli alla scuola determinati dalla legge 133 Tremonti-Gelmini. La convocazione è per giorno 22 settembre, a confrontarsi, ancora una volta, saranno governo regionale e sindacati: all’ordine del giorno, naturalmente, l’emergenza scuola post riforma Gelmini e l’apertura di un tavolo di crisi per individuare adeguare soluzioni, a vertice saranno presenti anche il presidente Lombardo e l’assessore alla scuola Lenza.

In città, invece, prosegue senza sosta lo sciopero della fame delle due insegnanti precarie Letizia Sauta e Rosaria Marchetta: quest’ultima nonostante abbia ricevuto un incarico di supplenza presso la direzione didattica Mazzini, al termine delle lezioni raggiunge nuovamente la collega a Piazza Municipio e si prepara a trascorrere una nuova giornata di digiuno, esattamente come quella di oggi. Fortemente preoccupata per la sorte della due docenti la segretaria della Flc-Cgil Graziamaria Pistorino: «Nutro profonda stima e rispetto per la scelta delle colleghe e soprattutto per la determinazione con cui stanno portando avanti la loro battaglia. Al tempo stesso però sia io che Lillo Oceano, in qualità di rappresentanti sindacali, abbiamo a cuore la salute delle due signore che non sono assolutamente intenzionate a mollare. Anche per questo ieri abbiamo deciso di rivolgerci al prefetto. Con questa protesta sperano non solo di poter sensibilizzare opinione pubblica ed esponenti politici locali e regionali ma, soprattutto, sperano di poter attirare l’attenzione del presidente del Consiglio: è con lui che vogliono parlare, senza più intermediari».

Una decisione ferma quella delle due precarie che questa mattina hanno consegnato alla Pistorino una lettera (vedi altro articolo) in cui spiegano ancora una volta le ragioni della loro protesta e in cui puntano il dito contro quelle istituzioni cittadine che, a parte qualche eccezione, sembrano ignorarle. E, proprio tra le eccezioni, il segretario provinciale del Pd Pippo Rao che attraverso una nota esprime totale solidarietà a nome suo e dell’intero Pd messinese nei confronti della signora Sauta e Marchetta: «Il Partito democratico – annuncia Rao – farà promotore di iniziative in Consiglio Provinciale e Comunale, perché tutta la comunità messinese sia vicina ai precari, agli insegnanti, al personale ATA, agli studenti ed alle famiglie, colpiti da una riforma iniqua, ingiusta e peggiorativa rispetto alle esigenze di una società moderna, che vuole una scuola al passo con i tempi e non il ritorno a logiche di restaurazione e di tagli indiscriminati. Colpire la scuola, come ha fatto il governo Berlusconi, significa mettere in atto una delle più grandi operazioni di licenziamenti di massa mai avvenuti nella storia del nostro paese. Si colpiscono le categorie più deboli come i diversamente abili e le proprie famiglie, solo con l’obiettivo di tagliare risorse. Si smantellano – conclude -conquiste sociali e pedagogiche che avevano creato in questo paese ricchezza culturale, integrazione, ed opportunità».

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