Per il Gup nessuna irregolarità fu commessa dall'ex commissario strardinario e dall'ex direttore generale del Comune
Nell’udienza preliminare dell’inchiesta sulla soppressione dell’Istituzione per i servizi sociali il Gup Luana Lino ha prosciolto l’ex Commissario straordinario del Comune di Messina, Gaspare Sinatra, e l’ex Direttore Generale di Palazzo Zanca, Filippo Ribaudo per i quali era ipotizzato il reato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale nell’adempimento di atti pubblici. La formula per entrambi è “perché il fatto non costituisce reato”.
Sinatra doveva rispondere anche d’ abuso d’ufficio ed il proscioglimento è arrivato “perché il fatto non sussiste”. L’inchiesta era stata avviata dal sostituto Antonio Nastasi dopo la presentazione di un esposto. A Sinatra e Ribaudo venivano contestate la delibera con cui era stata soppressa l’Istituzione per i servizi sociali e quella seguente che istituiva il C.I.S.S.A., un Consorzio che avrebbe dovuto gestire il settore dei servizi sociali.
Secondo l’accusa mossa dalla Procura nelle due delibere sarebbero stati inseriti i pareri del dirigente del Dipartimento per i Servizi Sociali, Vincenzo Scalici, obbligatori e non vincolanti. I pareri furono inseriti dopo la data del 30 aprile, giorno in cui Sinatra firmò i due provvedimenti. Per il Gip Giovanni De Marco si trattò di un cosiddetto “falso grossolano” e rigettò la richiesta di sospensione cautelare dalle funzione chiesta dal sostituto Nastasi per Sinatra e Ribaudo.
