l “popolo- della scuola procede tra “okkupazione- e autogestione
Alla manifestazione nazionale indetta per venerdì 14 novembre per protestare contro i provvedimenti del governo sul fronte Università, Scuola e Ricerca , ma non solo su quello, adottati con la legge Gelmini e la Tremonti-Brunetta, i sindacati confederali, come detto, non rappresenteranno un fronte unitario e coeso.
A “dissociarsi- dall’iniziativa Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae che, come affermato nel pomeriggio di ieri dai rappresentanti nazionali, hanno ritenuto soddisfacenti le dichiarazioni del ministro Gelmini che si è detta disposta a modificare alcuni passaggi importanti della manovra governativa sui tagli e
dare risposte concrete alle richiesta contenute nella piattaforma per lo sciopero del 14, ma non secondo la Cgil.
Le ripercussioni non sono ovviamente mancate a livello locale, dove, si è ovviamente riproposta la medesima spaccatura. Ma il fronte studentesco degli istituti superiori cittadini,rimane invece compatto e marcia in un’unica direzione, quella del no alla Gelmini.
Dopo l’ “okkupazione- del liceo ‘G. La Farina’, che va avanti ormai da una settimana, per la precisione da giorno 6, quella del liceo Archimede, iniziata ierie e da qualche ora anche al liceo Maurolico, gli studenti dell’altro istituto scientifico, il ‘Seguenza’ hanno deciso di prendere posizione, procedendo con la cosìdetta “autogestione-, così come avvenuto nei gironi scorsi al classico ‘Maurolico’
Quello dell’autogestione è un sistema scolastico, gestito dagli stessi studenti, dove per alcuni blocchi si svolgeranno le regolari lezioni. Al suono della campanella, però, i ragazzi e le ragazze diventano organizzatori di attività.
Al ‘Seguenza’ l’autogestione è organizzata diversamente per il Biennio e per il Triennio. Il Biennio svolge le regolari lezioni al 3° e al 4° blocco, mentre il Triennio nei primi due blocchi. Nel corso delle attività autogestite c’è chi guarda un film e chi istituisce un dibattito, chi partecipa ad un incontro con un giornalista e chi invece partecipa ad un incontro culturale con un docente universitario. Questa forma di protesta si dovrebbe svolgere sotto la guida dei rappresentanti d’istituto e i rappresentanti alla consulta studentesca. E per evitare che il tutto diventi un ulteriore pretesto per -non fare scuola-, è stato istituito un servizio d’ordine dagli stessi studenti che, in giro per i corridoi, vigilerà che tutto venga fatto secondo regole scelte dai ragazzi.
Non mancano però gli “appelli- di alcuni presidi delle scuole superiori come Maria Rosaria Mangano del ‘Seguenza’ e Pio Lo Re de ‘La Farina’: la prima, si rivolge ai genitori degli alunni, sperando di trovare in loro collaborazione per contenere il fenomeno, in modo che rientrino da questa fase di protesta «che potrebbe – sostiene – se durasse a lungo, incidere negativamente sul profitto». Pio Lo Re spera che tra i “suoi- studenti prevalga il buon senso così che ad essere occupati e non “okkupati- siano i banchi di scuola
