Tabelle d'armamento sullo Stretto di Messina, i sindacati chiedono un incontro ministeriale

Tabelle d’armamento sullo Stretto di Messina, i sindacati chiedono un incontro ministeriale

Tabelle d’armamento sullo Stretto di Messina, i sindacati chiedono un incontro ministeriale

giovedì 25 Settembre 2008 - 16:15

Cgil, Cisl, Uil, OrSA, Fast, SaSMaNT, Sap concordi nella linea da seguire: nuovo confronto fra le parti per valutare le ricadute della decisione dell'ex ministro Bianchi

La vertenza dello Stretto è senza fine e i sindacati non mollano l’osso. I rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, OrSA, Fast, SaSMaNT, Sap, infatti, oggi hanno scritto al Governo e alle istituzioni locali tornando sulla questione tabelle d’armamento. «La riduzione delle Tabelle d’armamento – scrivono – imposta dall’ex Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, per le unità in servizio nello Stretto di Messina, continua ad innescare paradossi e incongruenze che espongono a serio rischio l’incolumità di passeggeri ed equipaggi oltre ad aggravare il già cronico disservizio nel collegamento fra le due sponde. Emblematica la recente iniziativa della Capitaneria di Porto di Napoli che in occasione dei lavori del mezzo veloce di RFI “ Selinunte- in cantieri navali campani, ha giudicato insufficiente la congruenza quantitativa delle tabelle d’armamento specificando che in caso di emergenza almeno uno dei componenti dell’equipaggio sarebbe impegnato contemporaneamente in due importanti operazioni per la salvaguardia della vita dei passeggeri».

«L’unità “Selinunte- – proseguono i sindacati – è la più piccola fra quelle in servizio nello Stretto, ha una tabella d’armamento di 6 unità ed è adibita esclusivamente al trasporto di passeggeri; se si pensa che per navi di tonnellaggio superiore, adibite al trasporto di mezzi gommati e passeggeri, sono state emanate tabelle d’armamento composte solo da 7 unità, risulta evidente come l’iniziativa ministeriale risponda esclusivamente alle esigenze di bilancio degli armatori e trascuri le ricadute in termini di sicurezza in mare e di efficienza del servizio. La prescrizione della C.P. di Napoli, comunicata all’armatore RFI ed alla C.P. di Messina, non fa altro che confermare l’incessante allarme più volte lanciato dalle scriventi e dalle associazioni dei pendolari e dimostra altresì la validità delle osservazioni del sindacato alle linee guida emanate dall’ex Ministero dei Trasporti».

«Ci preme evidenziare – concludono – che la limitazione delle tabelle d’armamento, unita alla vetustà del naviglio in linea nello Stretto, ha innescato continue proteste dell’utenza per aver reso invivibile ed insicuro il servizio di collegamento fra le due sponde che si erge ad emblema dell’inefficienza dei trasporti nel meridione. Considerata la diversità di valutazione anche fra le Autorità Marittime competenti, si ritiene indispensabile un incontro ministeriale per rivalutare la congruità qualitativa e quantitativa delle tabelle d’armamento nello Stretto di Messina attraverso un nuovo confronto fra le parti che potranno valutare le ricadute avvalendosi dell’esperienza maturata dopo la limitazione degli equipaggi».

(foto Dino Sturiale)

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