Approvata ieri in sede regionale la legge che riforma la gestione delle strutture e che mette fine alla pratica degli affidamenti diretti. Il Comune garantirà il servizio con mezzi propri, affiancato in caso di necessità da ditte esterne vincitrici di gare d’appalto europee. OrSa: «Speriamo che il comune tenga in considerazione i 17 lavoratori»
Termina dopo quattro giorni di occupazione della sede di via Cavalieri della Stella la protesta dei 17 lavoratori delle cooperative socialiAto3 impiegati nei servizi di manutenzione e pulizia del verde pubblico, senza contratto dal 31 dicembre 2009. Necessario, anche in questa occasione, un incontro tra il sindaco Buzzanca e i rappresentanti sindacali dell’OrSa a cui il primo cittadino ha comunicato che proprio ieri, in sede regionale, è stata approvata la riforma degli Ato che “svuota” l’Ato3 di qualsiasi competenza sulla cura del verde. Gestione che da questo momento in poi verrà gestita direttamente dal Comune.
Secondo quanto previsto dalla nuova legge, infatti, si mette fine alla pratica degli affidamenti diretti, ragione principale della protesta dei dipendenti, e Palazzo Zanca fornirà il servizio con mezzi e personale propri e, in caso di carenza, affiderà le lavorazioni attraverso gare d’appalto europee. Una nuova dinamica, dunque, quella che potrebbe determinarsi nell’organizzazione delle strutture Ato che secondo quanto sostenuto dai sindacati «potrebbe consentire di mettere a fine a quella che per troppo tempo è stata una gestione “familiare” della cosa pubblica».
«I lavoratori – continua il sindacato – hanno sospeso la protesta nonostante non vi sia alcuna certezza di una loro ricollocazione nella nuova organizzazione del servizio, si spera che il Comune tenga debitamente conto di queste maestranze specializzate che hanno contribuito al decoro cittadino per un salario che sfiora la soglia dello sfruttamento e quando sono scaduti gli affidamenti hanno proseguito a pulire la città sotto forma di volontariato. In attesa di risvolti i dipednenti delle coop hanno vinto la prima battaglia di legalità, la lotta non ha prodotto la certezza del futuro ma ha contribuito a portare una schiarita al sistema degli affidamenti diretti che con il paravento dell’emergenza stava per trasformarsi in un pericoloso apparato foriero di clientelismo».
