I sindacati lamentano la mancanza di risposte, entro dicembre prevista l'eliminazione del treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia: “I tavoli con Matteoli? Tutto un bluff”
Tornano a scioperare sindacati e lavoratori del comparto ferrovieri contro la politica di dismissione messa in atto da Rfi e che dovrebbe portare all’eliminazione dei treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia. Otto in totale le coppie di mezzi, 16 tra intercity ed epsressi, che non garantirebbero più i collegamenti con il continente, a cui va ad aggiungersi la chiusura delle officine di manutenzione di Messina, Siracusa e Palermo, della Sala operativa di Palermo e di tutti gli uffici collegati e le stazioni, oltre l’abbandono del trasporto merci su rotaia.
Un quadro tutt’altro che roseo, ma già da tempo delinato dagli addetti al settore che, nel corso dei mesi passati, in occcasione di proteste, manifestazioni, cortei e tavoli tecnici hanno fatto ben presente alla autorità locali e nazionali le intenzioni di Rfi. Dicembre intanto si avvicina, ma dipendenti e rapppresentanti sindacali portano avanti la loro battaglia. Lo faranno domenica quando a partire dalle 21, per 24 ore, verranno interrotti tutti i collegamenti con la sponda calabra.
In gioco ci sono oltre 3000 posti di lavoro la maggior parte dei quali a Messina, “un’apocalisse” come affermano i segretari di Filt-Cil, Fit-Cisl,Uilt, OrSa Trasporti e fast Confsal, che invitano dunque tutti ad aderire massicciamente all’iniziativa programmata per giorno 27. “Viene de chiedersi – affermano i sindacati – cosa è stato detto nel corso dei tanti incontri con il ministro Matteoli. E’ evidente che qualcuno ha bluffato e volutamente negato o omesso. Di certo c’è solo il furto operato ai danni dei messinesi e dei siciliani che, nonostante gli annunci, le promesse, le prese di posizione dei nostri rappresentanti politici regionali e locali, vengono di fatto sbattuti fuori dal sistema paese”.
