Vergogna a Maregrosso: il litorale appena bonificato è diventato una discarica abusiva

Vergogna a Maregrosso: il litorale appena bonificato è diventato una discarica abusiva

Vergogna a Maregrosso: il litorale appena bonificato è diventato una discarica abusiva

martedì 25 Maggio 2010 - 13:05

Il 4 giugno partirà lo smaltimento dell'amianto e si potrà abbattere un monumento all'abusivismo di 370 metri quadri. Ma nel frattempo sulla spiaggia c'è di tutto: sfabbricidi, copertoni di auto e di camion, inerti, eternit. Il reportage di Dino Sturiale

Una vergogna . Non c’è altro termine da utilizzare per quanto sta accadendo a Maregrosso, specchio di come questa città sia in preda ad una sindrome da abusivismo che non conosce limiti. Da oltre due mesi l’amministrazione comunale e la Capitaneria di Porto stanno portando avanti un’apprezzabile operazione di demolizione e smantellamento delle brutture inaccettabili che hanno fatto di quell’area ricovero di abusi. Apprezzabile, dicevamo, ma non sufficiente. Perché poi una prassi deprecabile di diverse ditte cittadine, quella di scaricare i propri materiali inerti ovunque capiti, ha -investito- anche la zone oggetto di bonifica. Ieri pomeriggio il nostro fotografo Dino Sturiale ha potuto immortalare lo scempio: copertoni di auto e di camion, sfabbricidi, evidenti materiali di risulta di chissà quali cantieri, suppellettili, inerti, l’immancabile eternit. Questo lo scenario offerto, oggi, da Maregrosso. Un inno all’illegalità porprio lì dove si sta cercando, a piccoli passi, di riportarla, la legalità. Il che fa pensare: non basta demolire, serve un’azione a 360 gradi che coinvolga anche le forze dell’ordine. Quanto vi mostriamo in photogallery è lo specchio di quanto avviene anche in altre parti di Messina (si pensi al litorale di Contesse) e di un modo di vivere la città che non può essere accettato.

Questa mattina l’assessore alle Politiche del mare Pippo Isgrò ha effettuato un sopralluogo a Maregrosso constatando la vergogna. E quando lo incontriamo si dice -furioso- per uno stato di cose che non si sarebbe mai aspettato. -Provo amarezza, rabbia e biasimo nei confronti di quanti inquinano la zona”, afferma Isgrò, che fa appello -a tutte le forze dell’ordine ed in particolare alla polizia municipale di intensificare i controlli, con inasprimento delle pene nei confronti di quanti violano la legge, ed agli assessorati ed enti di competenza affinchè obblighino chi demolisce una casa o smaltisce materiali di qualsiasi tipo al pagamento dovuto per lo smaltimento in discarica”. Isgrò si rivolge anche all’assessore alle Politiche del territorio, Giuseppe Corvaja, sollecitando “la necessità che i cittadini, che presentano progetti di ristrutturazione o costruzione, siano in possesso di un computo per lo smaltimento dei materiali di demolizione e delle fatture quietanzate relative al pagamento degli oneri di discarica. Attraverso i controlli sui materiali depositati (cartoni, imballaggi, frigoriferi etc..), si dovrà risalire al produttore dei rifiuti al fine di sanzionarlo-. Da questo punto di vista il consiglio comunale, poche settimane fa, aveva approvato una delibera di indirizzo, proposta da Pippo Capurro (Pdl) ma condivisa in maniera “bipartisan” per stabilire le procedure circa lo smaltimento di inerti e materiali di risulta provenienti dalle operazioni edili di costruzione e demolizione (i cosiddetti “sfabbricidi”). Sono direttive, “paletti”, ai quali dovranno attenersi i dipartimenti Attività edilizie e repressione abusivismo, Pianificazione urbanistica, Manutenzione strade, Urbanizzazioni primarie ma anche lo Sportello unico attività produttive e la Polizia municipale. Le procedure sono diverse a seconda della tipologia di operazione (vedi articolo correlato). Un indirizzo del consiglio comunale che, come tanti, è rimasto finora inascoltato.

-La guardia non verrà abbassata – garantisce Isgrò – anzi al più presto saranno avviati interventi mirati al controllo del territorio, supportati dalle forze dell’ordine che presidieranno la zona di Maregrosso e gli altri litorali. Anche i lavori per la rimozione dell’amianto e quelli di demolizione del manufatto, sequestrato stamani dalla Capitaneria di Porto, prenderanno il via nei prossimi giorni-. Per l’amianto si partirà il 4 giugno, una volta rimosso si potrà partire con la demolizione del capannone sequestrato ieri mattina dalla Capitaneria di Porto in via Don Blasco: un manufatto di 370 metri quadri, monumento all’abusivismo. L’ennesimo.

(foto Dino Sturiale: sullo sfondo il capannone sequestrato dalla Capitaneria)

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